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Tagli alla sanità, la battaglia di Almosava continua

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Ho letto con attenzione tutte le recensioni e i commenti che hanno movimentato la scena altomolisana in questi giorni a proposito della salvaguardia delle prestazioni dell'Ospedale Caracciolo di Agnone. Trovo estremamente positivo che vadano concretizzandosi alleanze tra Comuni del territorio, sia in funzione della sanità che di altri servizi importantissimi quali la viabilità, l'edilizia scolastica, i poli scolastici, l'energia, il trattamento dei rifiuti, l'assistenza sociale, i poli industriali e artigianali, i poli archeologici. D'altra parte, il progetto ALMOSAVA, come noto, é basato su questi presupposti.
Su tutto, però, viene rafforzandosi una preoccupazione che avevo da tempo ma che rintuzzavo con la forza dell'ottimismo e con la constatazione che l'azione di ALMOSAVA aveva convinto i 13 comuni dell'Alto Sangro e dell'Altopiano delle 5 miglia, ad allearsi con Agnone e Trivento.

Fermo restando che, quanto prima, il processo delle Macroregioni prenderà forma e sostanza  e che quanto prima dovremo fare i conti con le nuove aggregazioni macroregionali (a questo proposito va ricordato che su un bilancio di 1,5 miliardi di euro, a detta non solo mia ma anche di nuovi editorialisti molisani, solo 50 milioni - 3% - é nella possibilità gestionale del Consiglio Regionale, come dire "che ci sta a fare" ?!?!);
fermo restando che, a seguito di unioni di Comuni sempre più necessarie e improcrastinabili, si formeranno nuove aggregazioni territoriali del tipo di ALMOSAVA;
constatato che i comuni Altomolisani, anche quando sono impegnati in uno solo di quei problemi suesposti, continuano a essere presi e irretiti da dialettiche partitiche;
succederà che:
ALMOSAVA si farà,  ma non più sull'asse da me individuato CASTEL DI SANGRO, AGNONE-CASTIGLIONE-TRIVENTO vale a dire ALTOSANNIO, basato su omogeneitá di storia, cultura e lingua, ma sull'asse CASTEL DI SANGRO, ISERNIA, VENAFRO, basato chiaramente su altri fattori che esulano dalla omogeneità culturale e storica.
In termini economici e di sicurezza, l' asse adriatico, più propriamente abruzzese, sarà sostituito dall'asse tirrenico-molisano-campano.
Agnone, Castiglione, Belmonte, Pescopennataro, Capracotta, Fraine ecc...????
Rischiano di finire più isolati di quanto già non lo siano.

ALMOSAVA, ad ispirazione adriatica e a difesa dell' asse  CASTEL DI SANGRO, AGNONE-CASTIGLIONE, TRIVENTO, vale a dire a difesa dell'ALTOSANNIO, continuerà a difendere la sua idea e a divulgare la cultura popolare del suo territorio ben conscio del fatto che, allo stato attuale e con quel che si prospetta, solo una fortissima e collettiva presa di coscienza potrà cambiare la situazione che, dopo anni di improduttive discussioni,  porta verso ....il Tirreno.
Lo farà finché avrà la certezza di essere ascoltato anche solo un po'. Dopo, basta, anche perché un motto ALMOSAVIANO insegna che" é megl esser curnut ch mal sentut"

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