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Il muro di Berlino: 33 anni fa la sua caduta

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Trentatre anni fa l’Europa, divisa in due blocchi per ben 38 anni da una linea immaginaria, torna di nuovo unita.

Corre l’anno 1989, e il Muro di Berlino, lungo 155 chilometri e che divideva la città esattamente a metà,  cade definitivamente.

I protagonisti: da un lato la Repubblica Federale Tedesca (BRD), alleata degli Stati Uniti e fra i fondatori della Comunità europea. Dall’altro, la Repubblica Democratica Tedesca (DDR), Stato satellite dell’Unione Sovietica.

La liberazione c’è anche grazie ad un giornalista italiano:  Riccardo Ehrman.

Riccardo Ehrman è il corrispondente italiano a Berlino per conto dell’Ansa (Agenzia Nazionale Stampa Associata) all’epoca dei fatti. 

La storia  racconta che la mattina del 9 novembre ha ricevuto una soffiata da parte di una delle sue fonti, riguardo a delle “graduali riaperture” sulle leggi che impedisce ai ai tedeschi di Berlino Est di andare nella parte Ovest. 

Ebbene sì! Quelli erano gli anni della cosiddetta “Guerra Fredda”: ossia, la contrapposizione ideologica, politica e militare creatasi nel 1947 tra le due grandi potenze dell’epoca: Unione Sovietica e Stati Uniti.

E all’interno di questa disputa ideologica, la capitale tedesca è ‘scelta’ impropriamente per rappresentare simbolicamente la divisione esatta tra il mondo occidentale ed il mondo orientale.

Ma il muro della vergogna volgeva al termine anche grazie all’intervento di un giornalista italiano

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