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Agricoltura sociale: 5,7 milioni di euro per chi vuole fare impresa

Se n'è discusso all'Italo Argentino

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AGNONE. Per molti anni, anche troppi, il settore primario è stato snobbato dai più giovani che hanno preferito cercare lavoro nel secondario, terziario e terziario avanzato. Non tutti sanno, però, che chi a suo tempo scelse di investire nell’agricoltura aveva fatto la scelta migliore poiché nonostante la crisi economica, che sta danneggiando l’economia italiana, il primario è il settore che ha subito meno perdite. È per questo motivo che ieri, nella sala convegni del Teatro Italo Argentino di Agnone, c’è stato un meeting organizzato dal Partito Socialista incentrato su due misure del Piano Sviluppo Rurale molisano. Dopo i saluti del sindaco, Michele Carosella che ha ringraziato tutti i presenti, quindi, alla presenza dell'assessore comunale con delega alla'Agricoltura, Daniele Saia il relatore Carlo Palladino ha illustrato i due bandi, in scadenza, 31 dicembre 2012 per ottenere dei fondi favorendo la nascita e lo sviluppo dell’agricoltura sociale. Cos’è l’agricoltura sociale? Palladino ha risposto: “Nel bando, così come in tutta Italia, il concetto di agricoltura sociale non è molto definito poiché si tratta di un argomento nuovo; ciò che posso dirvi è che il prototipo di agricoltura sociale è rappresentato da una ditta agricola che, insieme alle sue normali funzioni di impresa del settore primario, fornisca servizi utili per la comunità rurale; parliamo quindi biblioteche in campagna, asili nidi, centri di riabilitazione per tossico-dipendenti e così via. Una serie di servizi che, visti gli accorpamenti, sarebbero troppo distanti per la comunità rurale. L’obiettivo è quello di diminuire lo spopolamento di queste zone.” Le due misure europee, la 3.1.1 e la 3.1.2, che prevedono 5,7 milioni di euro per finanziare i progetti, quindi sono destinate rispettivamente ad imprenditori agricoli, o membri di una famiglia imprenditrice agricola, e a micro imprese fornitrici di servizi sociali. Attraverso un iter che prevede l’accertamento di possedimento dello stabile sul quale investire, di poter fronteggiare la spesa al 40% (per la prima misura) e 50% (per la seconda) si dovrebbe arrivare ad una graduatoria che premia il prospetto migliore. Al vincitore sarebbero quindi destinati contributi per realizzare questo progetto di agricoltura sociale.  “Ciò che vorrei fosse chiaro” ha precisato Palladino “è che non si hanno idee per ottenere fondi. Molte neonate imprese hanno ragionato così e sono finite in rosso, sotterrandosi di debiti, per ottenere fondi. Il progetto è utile per coloro i quali hanno già in mente un piano di azione ma non hanno tutto il denaro per realizzarlo.”

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