AGNONE - Poco dopo il corto circuito del Liceo Scientifico di Agnone, gli studenti furono spostati, dove sono tutt’ora, presso la sede dell’Itis dello stesso paese; in quei giorni si vociferava tra gli studenti di un astio tra gli ospitanti e gli ospiti. Bene che sia vero oppure no attualmente gli studenti di entrambe le scuole stanno collaborando e hanno deciso di occupare la struttura del Leonida Marinelli in segno di protesta.
Per legge non ci è concesso entrare in un edificio occupato ma siamo riusciti, lo stesso, a metterci in contatto con il rappresentante del corpo studentesco del Giovanni Paolo I, Barbara Marcovecchio, chiedendole di raccontarci un po’ questa occupazione.
Partiamo dagli inizi, Barbara. Cosa vi ha spinto ad occupare?
“I motivi sono in buona sostanza quelli che sono alla base delle occupazioni di tutta Italia. In particolar modo i tagli alle scuole e la legge Aprea che prevede una gestione completamente autonoma delle scuole, dalla didattica al diritto di assemblea, con l’aggiunta della partecipazione di società pubbliche e private sia di tipo economico. Inoltre, come è noto noi siamo stati spostati nella sede dell’Itis locale e lamentiamo da tempo la mancanza di alcune cose fondamentali. Nel bagno delle ragazze, uno solo in un intero istituto, manca carta igienica e sapone. Nonostante l’edificio sia affollato più del solito noi non abbiamo mai fatto una simulazione di emergenza. Se succedesse qualcosa noi non sapremmo dove andare e da dove uscire. Inoltre i ragazzi dell’Itis protestano poiché sono ancora in attesa del loro laboratorio di meccanica che sarebbe dovuto essere pronto a settembre per l’inizio della scuola.”
Indubbiamente i motivi sono seri. Raccontaci: in quanti siete ad occupare? E come funziona questa vostra protesta?
“Abbiamo iniziato ad occupare lunedì e abbiamo intenzione di farlo fino a sabato o domenica; non è ancora certo. In totale siamo circa 190, la stragrande maggioranza. Chi non partecipa, ovviamente, è libero di prendere parte alle lezioni. Abbiamo occupato un solo piano dell’intero edificio quindi non intacchiamo la didattica. Durante il mattino noi ragazzi più grandi stiamo organizzando dei seminari su temi di stringente attualità come politica (legge aprea, governo tecnico ecc.); abbiamo toccato anche temi più vicini alla quotidianità dei giovani come alcool e droga. Era nostra intenzione organizzare qualche seminario includendo il parere di professionisti ma, come è noto, non è possibile far entrare terze persone che non prendano parte all’occupazione. Durante la notte, inoltre, siamo sempre noi studenti più grandi a restare nell’edificio.”
Infine, per quanto riguarda il dirigente scolastico: cosa né pensa la preside di questa occupazione?
“Sono riuscita a creare una sorta di mediazione con la preside. Avevamo concordato un’intera settimana di autogestione ma, poi, parlandone con gli altri, abbiamo deciso di continuare per la strada dell’occupazione.”
Da tempo non si vedeva un’occupazione ad Agnone. Vedere una ragazza, ed un corpo studentesco, deciso non è cosa da poco. Mentre alcuni diranno “è la solita scusa per non far lezione” noi proveremo a dar voce a questi studenti che, dopotutto, lottano contro l’approvazione di una legge che favorirebbe l’ingresso di privati all’interno degli istituti; una compartecipazione che certamente non si limiterebbe ai soli bilanci.