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TUTTO COME DA COPIONE: IL CARACCIOLO ACCORPATO AL VENEZIALE DI ISERNIA

Duro Giuseppe Attademo dell'Idv: "Saranno azzerati servizi essenziali"

redazione
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AGNONE - "Alla fine il destino si è avverato: l’ospedale S.F. Caracciolo di Agnone non esiste più. Dal 1° luglio la Direzione Generale di Campobasso lo ha “accorpato” al “Veneziale” di Isernia (insieme al “SS Rosario” di Venafro) creando di fatto un unico ospedale provinciale e togliendo qualsiasi autonomia decisionale e gestionale all’ ospedale di Agnone". E' quanto sostiene Giuseppe Attademo, del circolo dell'Italia dei Valori di Agnone. Attadamo, carte alla mano, prosegue: "L’Atto aziendale è stato emanato infatti 1l 1° luglio scorso ed in esso si può leggere:'… L’accorpamento degli stabilimenti Caracciolo e SS Rosario nasce da alcune considerazioni fondamentali: - per decongestionare la struttura di Isernia; - per realizzare nello stabilimento di Venafro un polo ortopedico e riabilitativo anche in previsione della realizzazione di un unico stabilimento ospedaliero baricentrico fra Isernia e Venafro; - per dimensionare lo stabilimento di Agnone alle effettive esigenze del territorio potenziando le attività di DH, DS; - Per realizzare negli stabilimenti di Venafro e Agnone complessivi 80 pl per RSA (40 per parte)'". Poi l'esponente dell'Idv ci va giù duro, puntando il dito verso la classe politica locale. "Nel silenzio più totale si sono mortificate professionalità operanti da anni. Il sindaco di Agnone aveva annunciato che se si fosse verificato ciò che è successo si sarebbe subito dimesso: è ancora al suo posto! La comunità agnonese è ancora ignara perché la “malapolitica” ha attuato una strategia di disinformazione rassicurando fino all’ultimo circa la sopravvivenza dell’ ospedale. Ma non è stato così! In questo modo il governo regionale penalizza ulteriormente le aree interne attenendosi alle linee programmatiche del governo nazionale di centrodestra che in nome di un risparmio fittizio toglie servizi fondamentali (come la sanità) nelle aree deboli ed in difficoltà. Ogni anno Agnone perde circa 100 abitanti e questo si aggraverà sempre di più. L’Italia dei Valori - conclude Giuseppe Attademo - stigmatizza tale provvedimento che concorre alla “desertificazione civile” del territorio altomolisano e colpisce i diritti costituzionalmente sanciti dei cittadini che lo abitano.
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