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COLDIRETTI MOLISE: IN AGRICOLTURA A RISCHIO 50MILA POSTI DI LAVORO

Il presidente regionale De Angelis: " A Bari abbiamo portato le difficoltà del settore dicendo no alla manovra finanziaria"

redazione
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“Stabilizzare le aliquote ridotte per i contributi previdenziali versati dagli imprenditori agricoli nelle zone montane e svantaggiate, scongiurare l’insostenibile aumento delle accise del gasolio e garantire risorse al fondo bieticolo saccarifero”. Così il presidente regionale della Coldiretti, Amodio De Angelis, ha sintetizzato le maggiori emergenze denunciate nel corso della manifestazione che la Coldiretti ha tenuto venerdì 23 a Bari. Secondo la denuncia della maggiore associazione degli agricoltori, sono infatti a rischio 50mila posti di lavoro nelle campagne del Mezzogiorno e delle aree svantaggiate e montane. Ciò è dovuto, in larga parte, al raddoppio del costo contributivo per i datori di lavoro nel settore agricolo causato dalla manovra finanziaria in approvazione alla Camera. “Dal 1 agosto 2010, per le zone agricole montane e svantaggiate – spiega il presidente regionale della Coldiretti, Amodio De Angelis - scatterà un aumento insostenibile dei contributi a carico del datore di lavoro, con inevitabili ricadute sui livelli occupazionali che nel 2009, nonostante la crisi, in queste aree hanno fatto segnare un importante aumento nel numero delle giornate denunciate per gli operai a tempo indeterminato (+ 963.356 giornate). Il settore agricolo nazionale – osserva ancora De Angelis - già sconta livelli di pressione contributiva ben più alti della media europea e nettamente superiori a quelli vigenti nei Paesi primi competitori del settore (Italia 43% - Grecia 10,00% - Gran Bretagna 12,80% - Spagna 15,50% - Germania 17,70% - Polonia 19,89%)”. “Queste – sottolinea De Angelis – sono le emergenze più urgenti che bisogna affrontate per evitare che il settore agricolo sia l’unico a subire un aumento delle tasse a causa dalla mancata stabilizzazione nella manovra delle attuali agevolazioni contributive (per zone agricole montane e svantaggiate) accordata negli ultimi 5 anni e mezzo. A rischio – aggiunge De Angelis - c’è inoltre una componente importante del ‘Made in Italy’, per effetto della mancata proroga dell’accisa zero sui carburanti destinati al riscaldamento delle serre, in vigore in Italia da anni. Una situazione che rischia di azzerare la produzione nazionale in serra di fiori e piante ornamentali e di ortaggi. L’agevolazione sul gasolio – prosegue - è fondamentale per la competitività delle imprese che si devono confrontare sul mercato con partner comunitari per i quali il costo dell’energia è inferiore e dove vengono erogate agevolazioni per abbattere il costo delle fonti energetiche. Inoltre, senza interventi tempestivi, si agevoleranno ancor più le importazioni da Paesi extracomunitari, favoriti da un clima più caldo, dove spesso si sfrutta la manodopera e si utilizzano pratiche di coltivazione dannose per la salute e l’ambiente bandite dall’Ue”. “Una speranza – conclude De Angelis – è tuttavia arrivata dalle parole di Antonio Azzollini, presidente della Commissione Bilancio del Senato e relatore della manovra finanziaria, che dopo aver incontrato a Bari il nostro presidente nazionale Sergio Marini ha affermato: “In autunno risolveremo il problema della fiscalizzazione degli oneri sociali o recuperando le risorse per la stabilizzazione dei contributi o trovando almeno la copertura fino a fine anno a partire dal 30 luglio”.
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