Forse sarebbe meglio ritirare lo spot TV sugli “Spesotti” della Coop
perché non tanto opportuno e nemmeno sufficientemente etico.
Di bello è bello a prima vista, tecnicamente artistico ed anche efficace, però a sincera e disinteressata
opinione dell’Università delle Generazioni (che raccoglie pure i pareri di parecchia gente) pare che non
sia tanto opportuno e forse nemmeno sufficientemente etico lo spot pubblicitario che da qualche
settimana (esattamente dal 23 ottobre 2023) viene trasmesso dalle TV italiane e da tanti siti web sui
cosiddetti “Spesotti” ovvero la nuova linea merceologica di tutte le categorie della Coop.
Forse andrebbe addirittura esaminata la possibilità di ritirarlo soprattutto perché parafrasare la nascita
di prodotti prettamente commerciali esattamente come quella degli esseri umani davanti ad una sala
parto di un reparto ospedaliero di Ostetrìcia e Ginecologia potrebbe urtare, come risulta urtare, la
sensibilità di molte persone. Inoltre, in un’epoca come la nostra in cui le nascite sono in netta, anzi
drastica diminuzione (tanto da avere bisogno di immigrati per sopperire alla continua denatalità) non è
proprio il massimo sostituire le culle vuote con un “carrello-papà” di molti prodotti da supermercato
che addirittura sviene alla vista di così tanti “figli” coccolati in braccio da numerose infermiere amorevoli,
emozionate, sorridenti e persino estasiate. E i vagìti dei neonati “prodotti” sono umani autentici.
Ci si chiede: è proprio il caso di umanizzare il carrello-spesa da supermercato e i suoi tantissimi prodotti
merceologici?... Che messaggio sublimale diamo alle nuove generazioni?... Questi ed altri salutari
interrogativi dovrebbero caratterizzarci tutti, sempre a parere dell’Università delle Generazioni con una
utile esortazione di più attinente e corretta pedagogia sociale.
Comunque, chi volesse rendersi meglio conto della più o meno opportunità di tale spot, lo può rivedere
e più distintamente e serenamente analizzare al seguente link
<< https://www.youtube.com/watch?v=P0B9n3ytHqE >>. L’Università delle Generazioni, inoltre,
si meraviglia di come proprio un’azienda come la Coop abbia accettato di fare uno spot simile che
probabilmente può risultare essere al limite della opportunità etica. D’altra parte, finora la reputazione
della Coop era ritenuta tra le più etiche del mercato. Con questo spot tale reputazione, frutto di anni di
alacre lavoro sociale e di buona tradizione, potrebbe essere scalfita. E, quindi, al contrario di quanto si
possa ritenere, questo spot potrebbe essere addirittura controproducente per la gloriosa azienda
cooperativa italiana. Forse è il caso che la sua dirigenza voglia almeno meglio riesaminare il tutto e
magari ripensarci, sostituendo tale spot con uno magari più adatto ai tempi e al sempre più sensibile
ma anche suscettibile pubblico dei consumatori. – stop -