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L'editoriale/ La maionese impazzita

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Qualche anno fa in qualcuno dei suoi lucidi “fondi” Eugenio Scalfari, per bene illustrare la situazione politica non troppo limpida del momento, tirò fuori dal suo nutrito sacco di eccellenti citazioni la seguente: “la maionese è impazzita”.
Infatti dando uno sguardo - anche superficiale-  a ciò che sta succedendo nel sobborgo sudorientale di Roma non si può  esclamare ciò che un grande chef direbbe al suo inserviente distratto: cosa cavolo stai combinando non vedi che la maionese è impazzita? Addio manicaretti!
E’ proprio così, addio manicaretti, addio sogni di far risorgere dall’inferno del degrado morale questa regione ormai deturpata da anni di mal governo e di interessi personali fatti passare per “realpolitik” a favore dei molisani. I soli molisani gratificati da questi anni di malcostume diffuso sono loro: gli attuali transfughi e i loro ex accoliti  con le loro fameliche famiglie bisognose di flussi continui di risorse o di posti sicuri da dove poter  impunemente fare i loro lerci tornaconti.
Tutto regolare, tutto a posto. Questi quattro caproni di sudditi possono mangiare anche i manicaretti con la maionese impazzita tanto anche se a loro viene la dissenteria cosa ce ne può fregare; l’importante che il “Gattopardo” stia sempre li dove nessuno lo può toccare con buona pace del popolo caprone a cui rifilare carta igienica a buon mercato.
Attenzione però, gli architetti del “Bonsai” politico nostrano ricordino quello che accadde dopo le elezioni del 1995 quando i transfughi democristiani erano accorsi in massa a sinistra per evitare la catastrofe allora imminente e poi, appena il pericolo si dileguò, si affrettarono a ristabilire gli equilibri di sempre ; tutti i protagonisti – a destra come a sinistra - sono gli stessi di questi giorni.
Meditate gente. Meditate.


  
 

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