L'audizione per la candidatura di Agnone a Capitale Italiana della Cultura 2026 si è svolta a Roma, durante la quale cinque città, tra cui Agnone, Alba, Gaeta, L’Aquila e Latina, sono state valutate dalla giuria composta da sette esperti indipendenti, presieduta da Davide Desario, direttore dell’Adnkronos. Gli altri membri della commissione sono Virginia Lozito, Luisa Piacentini, Andrea Prencipe, Andrea Rebaglio, Daniela Tisi e Isabella Valente, ciascuno con esperienza nei settori delle arti, della cultura, della valorizzazione territoriale e turistica.
Il progetto di Agnone, intitolato "Fuoco, dentro. Margine al centro”, è stato il primo ad essere presentato alla giuria dalla delegazione agnonese, composta da diverse figure quali il presidente della Regione Molise Francesco Roberti, il sindaco Daniele Saia, Letizia Bindi dell'Università degli Studi del Molise, l'ingegnere Rosita Levrieri, la scrittrice Chiara Gamberale, la studentessa Sofia Marinelli e l'imprenditore Pasquale Marinelli. Durante l'audizione, ognuno ha illustrato il proprio contributo al progetto.
Tra gli interventi più interessanti, quello dell'ingegnere Levrieri riguardante i fondi necessari per l'attuazione del progetto. Ha menzionato la disponibilità di fondi provenienti dalla regione Molise, dal bilancio del comune di Agnone, dalla Snai, dai fondi PNRR e dal Gal Altomolise. Ha anche suggerito la possibilità di costituire una Fondazione di Comunità per gestire la fase attuativa del progetto e ha accennato a opere per 17 milioni di euro già in fase di cantiere. Tuttavia, molti di questi fondi sono ancora sulla carta o devono essere ancora reperiti.
Durante la presentazione sono state mostrate immagini di località e eventi molisani per illustrare il patrimonio culturale della regione. La giuria ha posto diverse domande alla delegazione agnonese, con particolare interesse sulla disponibilità e la provenienza dei fondi finanziari.
La dott.ssa Valente ha chiesto delucidazioni su alcuni dei fondi citati dall'ingegnere Levrieri durante la sua relazione, probabilmente richiedendo informazioni su come questi fondi sarebbero stati ottenuti e utilizzati per il progetto. Un'altra giurata ha domandato se l'amministrazione di un piccolo comune avesse le capacità per gestire fondi finalizzati all'aggregazione della recettività nazionale e internazionale. La terza domanda riguardava il ruolo dei giovani nel festival del cinema e in generale nel progetto, mentre l'ultima domanda riguardava la partecipazione attiva al progetto degli altri comuni e come coinvolgerli.
La delegazione agnonese è riuscita a convincere la giuria sulla bontà del progetto e sulla concreta e fattiva realizzazione di tale progetto? Sapremo il 29 marzo giorno previsto per la proclamazione della Città italiana capitale della cultura 2026