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"Il Cittadino c'è" esce dal coma e convoca una assemblea sulla Sanità dopo anni di silenzio

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Dopo un lungo periodo, circa 4-5 anni, di assurdo silenzio, il Comitato "Il Cittadino c'è" torna a farsi sentire nel panorama civico di Agnone. Convocando un'assemblea sulla sanità, il comitato si risveglia dal lungo letargo, con la speranza di riaccendere  l'attenzione su temi cruciali per la comunità locale.

Nato intorno al 2012,  inizialmente sotto l'impulso di Nunzia Zarlenga, già vice sindaca di Agnone, il comitato ha visto nel corso degli anni il passaggio di testimone alla presidente Enrica Sciullo, attuale assessora alle politiche sociali del comune di Agnone. Tuttavia, l'attuale assetto del comitato non è del tutto chiaro, non risultano aggiornamenti  dell'organigramma e non è chiaro se Enrica Sciullo ricopra ancora il ruolo di presidente in evidente conflitto  di personaggio di lotta e di governo. 

Fondato con l'obiettivo di difendere l'Ospedale di Agnone, il comitato ha condotto numerose battaglie nel corso del tempo, tra cui rimane storica la manifestazione con le lenzuola. Tuttavia, è stato solo dopo l'ultimo atto aziendale di demedicalizzazione del 118, del servizio di emergenza urgenza nelle ore notturne presso l'Ospedale San Francesco Caracciolo che il comitato ha “finalmente” trovato lo slancio per uscire dallo stato di torpore.

L'iniziativa del Comitato "Il Cittadino c'è" di convocare un'assemblea sulla sanità ad Agnone ha suscitato polemiche e critiche per presunte mancanze di rappresentatività e trasparenza. Negli anni, il comitato è stato accusato di aver taciuto di fronte ai continui tagli al Caracciolo, tra cui la chiusura di numerosi servizi a partire  dal laboratorio analisi e i trasferimenti di personale sanitario.

La convocazione dell'assemblea ha sollevato interrogativi, poiché sembra che l'unica istituzione invitata a parlare sia il sindaco di Agnone, Daniele Saia, escludendo altre forze istituzionali, politiche, le opposizioni e il consigliere regionale Andrea Greco, che aveva annunciato un'assemblea aperta a tutti per il 18 aprile.

Le critiche si concentrano sull'assessora alle politiche sociali, presumibilmente presidente del comitato e membro del Partito Democratico, accusata di utilizzare l'iniziativa del comitato per fini politici e promuovere il suo partito in vista delle elezioni imminenti di giugno.

Queste iniziative, secondo alcuni, alimentano sospetti e cattivi pensieri, minando la fiducia nella trasparenza e nell'imparzialità delle istituzioni locali.

 

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