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Agnone: Dalla favola di "città della cultura" alla realtà, la battaglia per la Sanità Pubblica

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A seguito  della nomina de L'Aquila a Città della Cultura Italiana 2026, Agnone si è svegliata da un sogno. L' atmosfera idilliaca in cui e' stata immersa per lunghi mesi, è stata rapidamente interrotta da una serie di eventi che hanno scosso la cittadina altomolisana, trasformandola da fiaba a realtà cruda e urgente. La questione della sanità pubblica è esplosa in un dibattito infuocato, alimentato da una serie di provocazioni che hanno toccato il cuore della comunità.

La scintilla che ha innescato questa discussione è stata l'ultimo provvedimento della dirigenza della Asrem: la demedicalizzazione dell'ambulanza del 118, il servizio di emergenza urgenza. Questo atto ha scatenato un'ondata di indignazione e frustrazione tra i cittadini di Agnone, che si sentono abbandonati dalle istituzioni e privati del loro diritto fondamentale alla salute.

L'assemblea del Cittadino C'e, guidata dall'assessora alle politiche sociali del comune di Agnone, ha visto una partecipazione numerosa, mentre pochi giorni dopo il Comitato Spontaneo, contro la proposta di legge del governo Meloni sull'autonomia differenziata ha portato l'attenzione su questioni politiche nazionali, regionali, locali in particolare sulle tematiche riguardanti la sanità e la scuola.. Tuttavia, è stata l'assemblea organizzata dal consigliere M5S Greco a Palazzo San Francesco a catalizzare l'attenzione, concentrandosi sulla demedicalizzazione dell'ambulanza del 118, un tema cruciale per la comunità.

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I partecipanti hanno espresso la propria rabbia e frustrazione per la mancanza di intervento da parte delle istituzioni, evidenziando un senso di impotenza di fronte alla situazione attuale. I consiglieri regionali del M5S, Andrea Greco e Angelo Primiani, insieme al consigliere di Costruire Democrazia, l'avvocato Massimo Romano, hanno espresso con chiarezza la loro posizione: la sanità in Italia deve rimanere pubblica. Questi tre politici si sono impegnati a sostenere la popolazione in una accesa battaglia per difendere questo diritto costituzionale.

Le loro argomentazioni, dirette e concrete, hanno sottolineato la necessità di agire con i fatti per difendere i diritti dei cittadini, considerando il fallimento della politica nel risolvere i problemi esistenti. Di conseguenza, è stata avanzata l'idea di intraprendere vie alternative, compreso il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.

Presenti in sala due assessore della giunta Saia, il sindaco di Agnone,  che hanno promesso un confronto in maggioranza sull'opportunità di presentare un ricorso al TAR, smentite dal

sindaco Saia il quale ha espresso chiaramente la sua contrarietà a tale azione, in più occasioni a detta del consigliere Greco, affermando di non condividere questa strategia e di preferire altro agire politico per risolvere la questione. Il fatto è stato ribadito dal sindaco stesso che arrivato a fine assemblea , nei corridoi di Palazzo San Francesco, ha avuto un dibattito accesso con il consigliere Greco, proprio sulla questione, che le nostre riprese e audio in parte confermano

Nonostante le divergenze con l'amministrazione comunale sul ricorso al TAR, l'assemblea ha votato all'unanimità per procedere con questa azione legale, dimostrando la determinazione della comunità di Agnone nel difendere i propri diritti fondamentali, anche senza il pieno supporto delle istituzioni locali.

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