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Equità nell'Emergenza 118: Agnone e Venafro due pesi, due misure

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La decisione di demedicalizzare la postazione del 118 a Venafro, a favore di quella di Agnone, ha scatenato una serie di proteste nell'area venafrana. La consigliera regionale Stefania Passarelli, eletta nella lista legata all'europarlamentare di Pozzilli, “Il Molise che vogliamo”, ha espresso preoccupazioni riguardo a questa scelta e ha scritto sui social:

“Quanto sta accadendo in queste ore a Venafro, dove la postazione del 118 dal prossimo primo maggio sarà demedicalizzata nelle ore notturne, è purtroppo la diretta conseguenza di avvisi pubblici ai quali rispondono solo pochissimi medici. Mi sono immediatamente attivata con il presidente Roberti e da lui ho ricevuto ampie rassicurazioni circa la risoluzione di un problema che, ovviamente, preoccupa la comunità di Venafro e dei centri limitrofi. In via di definizione l’assegnazione al 118 di due medici, a fronte dell’avviso pubblico per 47 unità, pubblicato il primo marzo al quale hanno risposto solo 4 medici di cui solo due ammessi in graduatoria.”

Questa dichiarazione della consigliera Passarelli evidenzia discrepanze nel trattamento delle problematiche legate all'emergenza-urgenza tra Venafro e Agnone, insomma come suol dirsi i vertici regionali  utilizzano due pesi e due misure.

A Agnone, nonostante le presumibili interlocuzioni avvenute tra i vertici Asrem e il sindaco Daniele Saia, la demedicalizzazione della postazione è stata resa esecutiva senza alcuna possibilità di blocco. La direzione strategica dell'ASREM, in un'assemblea pubblica ad Agnone, ha tentato di giustificare il provvedimento adottato come l'unica strada praticabile nella situazione data, cioè la grave carenza di medici.

In quella assemblea, nonostante le numerose proteste dei cittadini, la popolazione ne uscì sconfitta e il provvedimento rimase invariato e oltretutto a fronte della privazione di un servizio essenziale in Alto Molise, si chiedeva collaborazione ai cittadini. Solo recentemente, con un comunicato stampa, la ASREM ha deciso di demedicalizzare la postazione del 118 di Venafro e rintrodurre il medico nella postazione Agnonese in una logica di "rotazione". Insomma da un parte si toglie e da una parte si mette, creando tra la popolazione l'incertezza sulla  continuità e la certezza assistenziale 

Invece, alla consigliera Passarelli è bastata una semplice interlocuzione con il presidente Roberti per avere “ampie rassicurazioni.” Ad Agnone, invece non è stata sufficiente una prima e partecipata assemblea, ma è stato necessario convocare una seconda con l'intervento dei consiglieri regionali di opposizione, Greco, Primiani e Romano dove fu proposto anche un ricorso al Tribunale amministrativo per ottenere la sospensiva del provvedimento a tutela della salute della comunità altomolisana.

Ad Agnone dunque, dal 1 maggio, è stato ripristinato il servizio del 118 con il medico a bordo nelle ore notturne, ma vista la menzione della ASREM su possibili "rotazioni e turnazioni", fino a quando durerà?

L'attuale organizzazione del servizio di emergenza urgenza non garantisce continuità, nonostante le tante promesse  ma che quasi sempre vengono disattese. Per la riapertura delle cucine dell'ospedale San Francesco Caracciolo erano giunte rassicurazioni politiche sulla temporaneità del provvedimento, parlavano di chiusura di solo quattro mesi e altrettanto si è verificato per il laboratorio analisi. Servizi che dalla temporaneità passano in un battibaleno alla chiusura definitiva, con un duplice danno sui livelli essenziali di assistenza e la perdita di ulteriori posti di lavoro in un territorio dove i livelli occupazionali già da tempo sono tra i più bassi d'Italia.

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