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Bella Ciao: Il Pomo della discordia nella maggioranza comunale agnonese

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La canzone "Bella Ciao" è da lungo tempo un simbolo della lotta e della resistenza italiana contro il regime fascista durante la Seconda Guerra Mondiale. Originariamente una melodia cantata dalle mondine nelle risaie del Nord Italia, durante la Resistenza divenne l'inno di coloro che combattevano per la libertà e la democrazia.

Nella cerimonia per la giornata della Liberazione svoltasi ieri ad Agnone, il vice sindaco Di Nucci e l'assessore alle politiche sociali hanno intonato, "Bella Ciao" insieme al pubblico presente in piazza. Tale gesto ha suscitato reazioni contrastanti: approvazione da parte di alcuni, ma disapprovazione da parte di altri, che temono una possibile strumentalizzazione politica del simbolo della Resistenza.

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La domanda sorge spontanea: è stata una scelta giusta intonare "Bella Ciao" a fine cerimonia? Il presidente Mattarella, in occasione del 25 aprile, ha sottolineato l'importanza di essere uniti nell'antifascismo e ha ricordato che la resistenza è stata una necessità per la difesa dei valori democratici. Pertanto, cantare "Bella Ciao"  va interpretato come un omaggio alla libertà e alla resistenza antifascista, valori che hanno permesso alla società italiana di riconquistare la propria libertà dopo il ventennio fascista.

Tuttavia, ciò che suscita sorpresa è il fatto che i due assessori che hanno intonato la canzone fanno parte di una maggioranza politica al comune di Agnone, eletta su una lista che si definiva civica ma orientata a sinistra. È stato recentemente rivelato invece che alcuni consiglieri appartenenti a forze politiche di destra fanno parte di questa  maggioranza i cui rappresentanti nazionali conservano addirittura busti di Mussolini nelle proprie abitazioni e incontrano ancora forti resistenze a definirsi antifascisti. Questo contrasto solleva dubbi sulle vere intenzioni di alcuni membri della maggioranza e sulla coerenza dei valori che dovrebbero rappresentare.

In conclusione, l'intenzione di onorare la Resistenza e i valori democratici durante la cerimonia della Liberazione è lodevole. Tuttavia, è fondamentale che tale gesto sia compiuto con autenticità e rispetto per la memoria storica, evitando contraddizioni nell'operato politico quotidiano.

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