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Undici contro uno: il confronto infuocato tra Scarano e il consiglio comunale di Agnone

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 Ieri 29 Aprile ad Agnone  presso l'aula consiliare  di Palazzo San Francesco si è consumato uno scontro politico aspro, con il capogruppo di Agnone Identità e Futuro, Vincenzo Scarano, al centro del dibattito. Dodici contro uno: questo il fosco quadro che si è presentato al pubblico in sala e agli internauti, mentre il confronto si accendeva tra Scarano e nove consiglieri di maggioranza del sindaco Saia, supportati da due rappresentanti della minoranza e dall'assistenza tecnica della segretaria generale del comune di Agnone.

 Guarda la diretta integrale del consiglio comunale di Agnone

Il dibattito è iniziato con due incisive interpellanze da parte di Scarano, il cui obiettivo era chiaro sin dall'inizio: mettere in luce le contraddizioni all'interno della maggioranza e porre sotto la lente di ingrandimento le dinamiche politiche del consiglio. La prima interpellanza ha puntato a dimostrare che il gruppo politico di minoranza "Esserci" è oramai una appendice della maggioranza pertanto non più definibile gruppo di opposizione. Scarano, per fornire la conferma a ciò, ha chiesto esplicitamente il numero di voti a favore delle decisioni del sindaco, una richiesta che ha trovato conferma nella confessionale ammissione del consigliere Agostino Iannelli, ha detto di aver votato sempre a favore, con qualche astensione in quattro anni di consiliatura.

Ma è stata la seconda interpellanza a scuotere le fondamenta della politica locale, evidenziando le crepe nel muro della coalizione di governo. Scarano ha scandagliato il passato e presente delle elezioni regionali e provinciali, rivelando un quadro in cui il Partito Democratico, pilastro iniziale della maggioranza, ha perso consensi a favore di forze di centro-destra, con tanto di cambi di casacca da parte di alcuni esponenti politici all'interno del consiglio comunale. Insomma il Pd da traino ideologico della coalizione si ritrova rimorchio, passibile di rottamazione, del centrodestra e tutto nell'indifferenza dei consiglieri piddini. 

Nonostante la denuncia di Scarano, l'aula è rimasta in silenzio, con nessun rappresentante politico pronto a prendere le distanze dalle contraddizioni emerse o a offrire una minima autocritica. Il risultato? Il sindaco Saia sul suo oramai trono ne esce come re indiscusso, da questo confronto, con il sostegno incondizionato  e amorfo della "sinistra" e della "destra", incluso il consigliere Paoletti, espulso dal gruppo di Scarano per la non condivisione della linea politica dell'ex oramai suo gruppo, ma passato a "Esserci",  e nel passaggio ha parlato di se come vittima di un gruppo che non comunicava e non informava e fin da subito ha  palesato la piena collaborazione a Saia.  E la maggioranza, nonostante le incongruenze, resta saldamente ancorata alle sue poltrone.

Ma c'è da chiedersi se questo apparente rinforzo del sindaco Saia sia destinato a durare nel tempo o se alla fine dovrà fare i conti con le conseguenze delle contraddizioni non risolte. In un clima politico così infuocato, solo le elezioni amministrative del 2025 forniranno lumi, anche se i consiglieri  Dem fin da ora dovrebbero indicare al proprio elettorato quali  le alleanze future potranno ancora proporre. 

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