Un'ondata di indignazione e preoccupazione scuote gli agnonesi ambientalisti, dove l'amministrazione comunale, in collaborazione con i comitati di quartiere, sembra nutrire una singolare predilezione per il taglio degli alberi.
Alla villetta comunale di Agnone i pini mediterranei che offrivano ombra e refrigerio, tempo fa sono stati abbattuti e sostituiti con alberi d'olivo, scelta che lascia i cittadini a patire il caldo durante le assolate giornate estive. La scure, recentemente tra altri luoghi, è caduta anche su tre grossi alberi in via Gualterio, sostituiti da panchine e buche vuote, senza intravedere un progetto di ripiantumazione.
Le giustificazioni addotte dalle amministrazione oscillano tra la messa in sicurezza e la riqualificazione urbana, spesso legata ai progetti finanziati dal PNRR. Tuttavia, dietro queste motivazioni formali, si celano spesso mancanza di competenze, superficialità e una preoccupante assenza di dialogo con la cittadinanza.
Piani di potatura "improvvisati", valutazioni frettolose e l'assenza di un confronto costruttivo con le comunità locali: questi gli ingredienti di una ricetta che porta all'abbattimento indiscriminato del verde urbano, con conseguenze pesanti e a lungo termine.
Oltre al danno estetico e paesaggistico, la perdita di alberi comporta una serie di ripercussioni negative
Cosa si può fare? Innanzitutto, è necessario un cambio di mentalità : il verde urbano non è un ostacolo da eliminare, ma una risorsa preziosa da tutelare e valorizzare.
Serve poi maggiore trasparenza e coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali che riguardano il patrimonio arboreo.
Insieme, possiamo fare la differenza. Difendiamo gli alberi, difendiamo il nostro futuro.