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Centro Studi Alto Molise, Paolo Tanzj lascia la presidenza

Dopo tre anni di mandato si torna al voto per eleggere il nuovo direttivo

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AGNONE. Se provassimo a cercare ‘elezioni’ su google (o su qualunque motore di ricerca) il nostro computer potrebbe esplodere da un momento all’altro poiché, negli ultimi tempi, di votazioni, candidati ecc. se ne parla davvero tanto, quasi troppo.
Oggi tuttavia, ancora una volta, è nostro compito parlare di una carica ‘vacante’: il posto da presidente del Centro Studi Alto Molise.
Dopo tre anni di mandato, giunto quindi alla sua scadenza, Francesco Paolo Tanzj si appresta a lasciare il posto di presidenza dell’associazione culturale per impegnarsi in altri settori. Le elezioni, che si terranno domani pomeriggio, designeranno quindi il successivo responsabile del Centro Studi.
Ieri, altomolise.net, è andato a casa di Tanzj per farsi raccontare un po’ il Centro Studi nonché gli ultimi sei anni in cui il professore è stato a capo dell’associazione.
Ci racconti questi sei anni di presidenza, professor Tanzj, gli abbiamo chiesto per iniziare il nostro colloquio.
“Per iniziare voglio dire che la nostra è un’associazione che si è sempre impegnata al massimo per il recupero della grande (ci tengo che sia sottolineata questa parola, aggiunge Tanzj) tradizione culturale di Agnone; tuttavia, devo dire che il Csam si è sempre proposto come un gruppo che ha creduto in questi territori a tal punto da voler favorire un tipo di manifestazioni ad ampio respiro e che quindi potessero portare Agnone addirittura sulla scena nazionale. In passato è accaduto: si pensi al Festival del libro del 1999; perché quindi non puntare ad un tipo di manifestazione del genere? Ad ogni modo, negli ultimi anni, non ci è stato possibile puntare così in alto poiché la mancanza di fondi regna sovrana; possiamo comunque dire che personalità illustri del mondo della cultura italiana e internazionale hanno raggiunto il Sannio per convegni, presentazioni e quant’altro. Si pensi, solo recentemente, a Gian Ruggero Manzoni, Luigi Fontanella, Sergio Tanzarella, Paul Polansky, Giorgio Linguaglossa e molti altri ancora. Posso ricordare che la nostra associazione ha riscoperto e  promosso gli studi labanchiani e che è organizzatrice della manifestazione Versi di-vini, di vini di-versi  un evento che da dieci anni richiama un pubblico sempre più numeroso ed entusiasta.”

Professore ci tocca fermarla qui; sappiamo che avrebbe molto da dire ma un articolo non sarebbe sufficiente a raccogliere tutto l’operato del Csam. Le chiediamo perciò: cosa auspica dal nuovo direttivo? E in che cosa spera per il futuro?
“Attualmente il Centro Studi è un’associazione unica a livello regionale; siamo effettivamente oggetto di invidia proprio per la riuscita dei nostri eventi; per il futuro mi auguro che ci sia un direttivo che, partendo da tutto ciò che di buono è stato fatto, punti al meglio. Spero che finalmente Agnone e gli agnonesi possano capire che la cultura può essere una delle vie di uscita dalla crisi; ricordiamo che queste terre erano e sono note come Atene del Sannio; questo paese grida cultura, storia e tradizione da ogni dove perciò perché non approfittare di questa radicata tradizione per creare eventi di portata nazionale? Dovremmo solo crederci e puntarci qualcosa in più. Mi dispiace solo che finora non tutti (mi riferisco alla classe dirigente e a quella dei cosiddetti professionisti) abbiano capito il tesoro a loro disposizione”.

Conclude così la nostra intervista Francesco Paolo Tanzj; le sue sono parole che suonano come un appello alla cittadinanza, alle istituzioni ovvero a tutti. Ammettiamolo, però, non ci piacerebbe vedere Agnone invasa di turisti da ogni dove per un evento culturale di portata nazionale?

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