Nelle ultime ore, il comune di Castel San Vincenzo è stato teatro di un nuovo sviluppo legato al controverso progetto Pizzone II. ENEL ha infatti inviato agli enti competenti la comunicazione relativa al deposito della documentazione progettuale integrativa. Questo passaggio rappresenta una tappa cruciale per il futuro del progetto, ma il Coordinamento "No Pizzone II" ha immediatamente sollevato critiche, sostenendo che le modifiche apportate risultano irrilevanti rispetto al progetto originale.
Il coordinamento ha espresso preoccupazione non solo per l'apparente mancanza di sostanziali cambiamenti, ma anche per la richiesta di ENEL di mantenere segreto il quadro economico del progetto. Questo aspetto è stato particolarmente contestato, dato che l'iniziativa potrebbe usufruire di fondi pubblici, ora o in futuro, rendendo inaccettabile la mancata trasparenza.
La comunicazione di ENEL è stata inviata a tutte le Regioni interessate, ovvero Abruzzo, Molise e Lazio, così come alle Province di Isernia, L’Aquila e Frosinone. Anche i Comuni del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM) e il Parco stesso sono stati informati. Ora, la documentazione integrativa dovrà essere caricata sulla piattaforma della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) gestita dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), permettendo la consultazione pubblica e la presentazione di osservazioni entro un termine di 15 giorni.
Nonostante le recenti revisioni, il Coordinamento "No Pizzone II" resta fermamente contrario al progetto, sottolineando che le problematiche ambientali sollevate in precedenza non sono state adeguatamente affrontate. Sei giorni fa, il 24 agosto, è stato organizzato un incontro pubblico a Castel San Vincenzo per informare i cittadini sui potenziali rischi del progetto, ribadendo la propria opposizione.
Un punto particolarmente critico è la proroga concessa a ENEL dal MASE il 17 gennaio 2024, che ha esteso fino al 31 agosto 2024 il termine per una "revisione sostanziale del progetto". Questa decisione, non prevista dalla normativa, è stata contestata da diversi Comuni, tra cui Alfedena e Barrea, e da associazioni come WWF Molise e Sancti Vincentii, che hanno presentato ricorso al TAR. Il giudizio su questo ricorso è ancora in attesa, aggiungendo ulteriore incertezza a una vicenda già complessa e delicata. Nell'intervista del 16 agosto, il parere del presidente della provincia di Isernia Daniele Saia che dichiara necessario coniugare le diverse esigenze, quella di produrre energia da fonti rinnovabili, senza stravolgere il territorio.
Il Coordinamento continua a denunciare il rischio che il progetto Pizzone II rappresenta per l’ambiente, con particolare riferimento alla tutela di un territorio di alto valore naturalistico come quello del PNALM, e si impegna a proseguire la battaglia per fermare un'iniziativa ritenuta incompatibile con gli obiettivi di conservazione del territorio.