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Agnone-Sedie riservate: il privilegio di guardare lo spettacolo dalla porta di casa

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Agnone, un piccolo centro del Molise, è stata teatro di un episodio che, pur nella sua banalità, rivela una mentalità diffusa e preoccupante. Durante un evento pubblico in piazza, alcune sedie fornite dalla Pro Loco sono state "riservate" da alcuni abitanti del luogo, con un telo, proprio davanti alle loro abitazioni.

Un gesto che ha scatenato non poche polemiche e che pone interrogativi sulla concezione di bene comune e sulla cultura della condivisione. Perché riservare un posto a sedere in una piazza pubblica, dove tutti dovrebbero avere le stesse opportunità? Ancora di più se si dispone di sedie proprie a casa.

Dietro questo episodio si nasconde una mentalità che, purtroppo, è ancora troppo diffusa: quella del privilegiato di basso rango. Coloro che si sono appropriati delle sedie pubbliche, in realtà, non hanno fatto altro che rivendicare un piccolo privilegio, un vantaggio personale a discapito degli altri.

È un atteggiamento che ci riporta indietro nel tempo, a un'epoca in cui i privilegi erano legati allo status sociale e non al merito. Ma oggi, in una società che dovrebbe essere sempre più equa e inclusiva, questi comportamenti non possono più essere tollerati.

L'episodio di Agnone ci invita a riflettere sul nostro modo di essere cittadini. Che cosa significa per noi il bene comune? Quali valori condividiamo? E come possiamo costruire una società più giusta e solidale?

La piazza è uno spazio pubblico, un luogo di incontro e di scambio. Occupare un posto a sedere in maniera esclusiva, anche se solo per una serata, significa limitare la libertà degli altri e violare un principio fondamentale della democrazia.

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