Questa mattina, ad Agnone, si sono svolte le celebrazioni per la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, un evento che ha richiamato l'attenzione e la partecipazione di molti cittadini. La giornata ha rappresentato un’importante occasione per riflettere sul significato di unità e su quanto sia fondamentale mantenere viva la memoria di coloro che hanno sacrificato la propria vita per la libertà e la sicurezza della nostra nazione.
La cerimonia è iniziata alle 10.30 con un raduno in Piazza PLebiscito, dove numerosi partecipanti hanno atteso l'inizio della sfilata attraverso le vie del centro. La prima tappa della commemorazione è stata la deposizione di una corona di alloro al monumento dedicato al martire Libero Serafini che diede la vita per rimanere fedele alla Repubblica Napoletana del 1799 , un gesto simbolico per onorare la memoria di chi ha lottato per la libertÃ
Successivamente, i partecipanti si sono spostati in Piazza Unità d'Italia per rendere omaggio al Milite Ignoto, un simbolo rappresentativo di tutti i caduti senza nome. Qui, il sindaco Daniele Saia ha pronunciato un toccante discorso, invitando tutti a riflettere sul valore della pace e sull'importanza di ricordare chi ha dato la vita per la patria. offrendo un’analisi profonda e toccante della storia e dei valori che uniscono il nostro Paese.
Discorso del Sindaco
"Amici e concittadini, oggi ci ritroviamo qui, uniti in questo giorno speciale, per celebrare il 4 novembre, la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. È un momento in cui la memoria ci chiama a riflettere non solo su ciò che abbiamo perso, ma anche su ciò che abbiamo guadagnato grazie ai sacrifici di tanti uomini e donne. Ricordare è un dovere, un atto di gratitudine verso chi ha dato la vita per la nostra libertà . È una data che ci invita a unirci come comunità , a riflettere sul nostro passato e a rinnovare il nostro impegno per un futuro di pace e solidarietà ."
Il sindaco ha proseguito il suo intervento tracciando una storia di resilienza e sacrificio, sottolineando come il 4 novembre 1918, con l'armistizio di Villa Giusti, abbia segnato la fine di una guerra cruenta, il Primo Conflitto Mondiale, che ha avuto un impatto indelebile sulla nazione. Ha messo in evidenza i numeri impressionanti dei giovani chiamati a combattere, molti dei quali non sono mai tornati, lasciando un vuoto incolmabile nelle loro famiglie.
Il sindaco ha parlato del simbolo del Milite Ignoto, scelto nel 1921, come rappresentante di tutti coloro che hanno combattuto e sono caduti senza nome, e ha invitato tutti a non dimenticare gli orrori della guerra, ma a trasformarli in insegnamenti per le generazioni future.
Concludendo il suo discorso, ha esortato la comunità a mantenere viva la memoria e a esprimere gratitudine per le Forze Armate, che continuano a lavorare con impegno e dedizione per la sicurezza e la libertà del Paese, incarnando i valori fondamentali della Costituzione italiana. "Che questa giornata," ha concluso, "ci offra l'opportunità di rinnovare la nostra promessa di proteggere la pace e di rispettare la nostra patria."