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"Guerra" tra tartufai, auto incendiata a Capracotta. ll sindaco Paglione: episodio da condannare, mai successo prima

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Un episodio inquietante ha scosso la tranquillità di Capracotta, piccolo comune dell'Alto Molise, dove questa mattina è stata incendiata una Fiat Panda, parcheggiata in agro del comune, nei pressi del bosco di Valle Sorda, zona nota per la raccolta del tartufo. L'auto apparteneva a un uomo di Pescopennataro, che si era recato sul posto per dedicarsi alla ricerca del pregiato tubero. Il sindaco di Capracotta, Candido Paglione, ha condannato con fermezza l'incendio, esprimendo il proprio rammarico per un atto che potrebbe essere legato a un regolamento di conti tra tartufai, una situazione mai verificatasi nel territorio capracottese.

"Un episodio che ci lascia senza parole", ha dichiarato Paglione, visibilmente turbato. "Non è mai successo nulla del genere a Capracotta, un paese che ha sempre avuto una tradizione di rispetto e convivenza. Siamo profondamente preoccupati, anche perché il tartufo bianco, che scarseggia nel nostro territorio, è una risorsa preziosa che non giustifica azioni del genere. Questo è il frutto dell’ignoranza di chi non rispetta le norme che regolano la pacifica convivenza e che purtroppo potrebbe contaminare anche il nostro territorio".

Il sindaco ha ricordato che episodi simili di violenza e intimidazione erano già accaduti in comuni vicini, come San Pietro Avellana e Vastogirardi, dove la cronaca recente riporta episodi di avvelenamenti di  cani da tartufo, un gesto che ha sconvolto la comunità dei cercatori. "Capracotta ha sempre cercato di mantenere una relazione sana con il suo ambiente naturale e con chi lavora onestamente. Questo episodio è un segnale preoccupante che non possiamo ignorare. Non vogliamo che atti di violenza come questi prendano piede anche nel nostro territorio", ha aggiunto il sindaco, sottolineando l'importanza di proteggere la comunità e il territorio.

Le forze dell'ordine sono intervenute per fare chiarezza sull'accaduto, mentre la comunità di Capracotta si è stretta attorno al tartufaio coinvolto, temendo che episodi di questo tipo possano compromettere ulteriormente la tranquillità e la sicurezza della zona.

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