AGNONE. In un momento particolarmente delicato e difficile per le sorti del San Francesco Caracciolo, il vescovo Domenico Scotti sarà oggi in visita presso ciò che resta dello stabilimento sanitario per il precetto pasquale, incontrando gli ammalati, i medici ed il personale, e celebrando alle ore 11.15 nella cappella ospedaliera.
Da parte della diocesi di Trivento si preferisce non commentare le autorevoli opinione espresse sul piano sanitario approvato definitivamente per decreto da parte dei commissari Basso e Rosato, tuttavia si sottolinea la serenità della Chiesa locale, vescovo in primis, che hanno fatto di tutto per il Caracciolo secondo le proprie possibilità: è innegabile, comunque, che le formulazioni contenute nel PSR 2013-2015 in merito allo stabilimento sono alquanto precarie, incomplete e lacunose, configurando sì in termini verbali un’idea di presidio di area disagiata, con 10 posti per acuti di medicina interna, ma poi non dando sostanza alle affermazioni, nè spiegando quale chirurgia o medicina possano essere fatte in una struttura senza laboratorio analisi “se non per gli esami urgenti” - che al massimo, secondo le linee guida sono quelli di routine, di base e quelli più elementari, e per cui basta un tecnico e pochi macchinari, ma non consentono di porre diagnosi più complesse – con radiologia con lettura degli esami a distanza e senza pronto soccorso/punto di primo soccorso, disattendendo ogni indicazione sull’emergenza urgenza: non esistono reperibilità se non per i reparti interni. E’ compreso il PTA : ambulatori, pediatra di base solo dal lunedì al venerdì mattina senza reperibilità, e servizi distrettuali. Vero è che si prevedono 6-10 posti di “Ospedale di comunità” (per casi di bassa complessità post acuzie e non riacutizzate che non richiedono ricovero ospedaliero) gestito da infermieri e dai medici di base, in aggiunta, nel decreto n. 7, approvato contestualmente al PSR, che dà le linee per l’atto aziendale. Lasciando alle Amministrazioni e ai Comitati le loro giuste valutazioni e decisioni, la Chiesa locale sceglie a questo punto la strada di un doveroso silenzio, avendo troppo ben presente la situazione aggravata anche da una mancata coesione interna e una assenza di spirito di collaborazione che non facilita azioni decise, unitarie e condivise, che sarebbero auspicabili considerando i ristrettissimi margini per un’azione politica, visto che ad oggi non c’è ancora giunta regionale e dato il fatto che il 20 aprile 2013 i provvedimenti non saranno più impugnabili presso gli organi preposti, oltre a tener presente che entro il 20 maggio 2013 dovrebbe essere redatto e approvato, in base al Decreto n. 7, l’Atto aziendale ASREM, che non può non ricalcare il PSR.