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Frana non segnalata, il pericolo è in agguato

Si attende da mesi l'intervento della Comunità montana

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TORREBRUNA - Un pericoloso smottamento, con la sede stradale sprofondata di oltre trenta centimetri, senza alcuna segnalazione. Ed è così che la strada di collegamento tra l’abitato di Torrebruna, cuore geografico dell’Alto Vastese, e la fondovalle Trigno si trasforma in un pericoloso percorso a ostacoli.
La situazione è quella mostrata dall’immagine pubblicata accanto.  Da mesi la strada è in quelle condizioni, senza alcun segnale di pericolo.
Prendere quell’avvallamento ad una certa velocità, con l’automobile, magari di notte, risulterebbe davvero pericoloso.
A fronte di questo concreto rischio, nessuno muove un dito. Perché, tra l’altro, non si sa bene quale ente debba occuparsi del caso, almeno così pare.
Il Comune di Torrebruna, come precisato dal primo cittadino Nicola Petta, non è interessato, pur se servito da quella strada, perché lo smottamento, in località Pezza, è situato sul territorio di Celenza sul Trigno. Il sindaco Andrea Venosi, infatti, contattato dalla nostra redazione, conferma: «Si tratta di una frana che insiste sul nostro territorio comunale, ma la strada è di proprietà della Comunità montana. Venne realizzata dall’ente Alto Vastese, dunque oggi la gestione dell’arteria dovrebbe essere stata ereditata dalla Comunità montana Sangro-Vastese. Nei mesi scorsi ho fatto posizionare dei segnali di pericolo e delle transenne, ma purtrtoppo hanno rubato tutto e da allora lo smottamento è rimasto senza alcuna segnalazione».
Riassumendo: Celenza, che è competente per territorio, ha già messo delle transenne che poi sono state addirittura rubate; Torrebruna, i cui residenti utilizzano quell’arteria per scendere sulla fondovalle Trigno, non ha alcun potere di intervento perché la frana è fuori dal territorio comunale. L’unico ente che potrebbe e soprattutto dovrebbe intervenire, prima che magari qualcuno si faccia seriamente male, è la Comunità montana sopravvissuta ai tagli. La parola, dunque, passa al vicepresidente dell’ente, Luciano Piluso.
 

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