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Si potrebbe andare tutti allo zoo comunale, ma ad Agnone preferiscono il Tar. Vengo anch'io...

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Altro che andare tutti allo zoo comunale come cantava Enzo Jannacci, ad Agnone preferiscono il Tar Molise. Il tema neanche a dirlo è quello dei tagli all’ospedale San Francesco Caracciolo. Ad aprire le danze, vista l’immobilità della classe politica locale, ci ha pensato l’Articolo 32. Due anni fa il comitato fondato da Armando Sammartino e Franco Di Nucci, sostituendosi all’allora consiglio comunale guidato da Gelsomino De Vita, decise di impugnare le nefaste decisioni provenienti da Campobasso. Nel frattempo il punto nascita era stato soppresso (ottobre 2010) malgrado le promesse dell’ex governatore Michele Iorio, che durante l’inaugurazione della Casa per disabili ‘Prima di Noi’, giurò davanti al vescovo di Trivento Scotti, che in Alto Molise si sarebbe potuto continuare a nascere. Tuttavia dopo la sospensiva del tribunale amministrativo regionale (maggio 2011), che decretò lo stop ai tagli alla struttura sanitaria, della vicenda non si è saputo più nulla. E quanti si attendevano l’entrata nel merito del ricorso (passaggio successivo alla sospensiva) sono rimasti delusi. Così dopo la recente e infausta emanazione del piano sanitario Basso – Rosato, che di fatto trasforma il ‘Caracciolo’ in un mero poliambulatorio, tutti desiderano visitare le stanze del Tar Molise. Dal comitato civico ‘Il cittadino c’è’ spinto a farlo da don Francesco Martino, al gruppo di minoranza del centrodestra in Comune capeggiato da Gelsomino De Vita. L’ex sindaco che quando era al potere non ha mosso un dito per impugnare amministrativamente i tagli, salvo poi ripensamenti - dettati da pressioni e forse dalla coscienza? -  e firmare il ricorso dell’Articolo 32. Resta l’immobilità dell’allora amministrazione. Oggi invece scopriamo un De Vita versione Che Guevara pronto a tutto pur di salvare l’ospedale. Sarà l’effetto caduta degli dei inteso come esclusione dal Senato di Ulisse Di Giacomo ed estromissione dal consiglio regionale di Michele Iorio, entrambi sponsorizzati da De Vita nella recente campagna elettorale? Sarà che la nuova veste di oppositore impone a De Vita di fare cagnara pur di dire “io sto dalla parte del popolo”? E l’attuale amministrazione? Non è da meno visto che in serata ha convocato un summit per valutare l’ennesimo ricorso correlato da visita al Tar. Altro che andare tutti allo zoo comunale come cantava Jannacci! Basterà per salvare il Caracciolo?

 

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