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SPORT - Oltre al danno la beffa: secondo l'arbitro Lo Sito al 'Fattori' non è successo nulla

Sul bollettino del giudice sportivo non c'è traccia dell'aggressione subita a L'Aquila dai giocatori dell'Agnone

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AGNONE - Dopo il danno anche la beffa. Come dire: cornuti e mazziati. I giocatori dell’Agnone pestati a sangue dai colleghi e pseudo dirigenti de L’Aquila, ma per il signor Lo Sito di Pesaro, domenica nel sottopassaggio dello stadio 'Fattori' non è accaduto assolutamente nulla. Incredibile, verrebbe da dire. Lo conferma il bollettino del giudice sportivo all’indomani della vergognosa caccia all’uomo andata in scena sul rettangolo abruzzese dopo il triplice fischio finale. Infatti – si legge nel bollettino ufficiale della Lega nazionale dilettanti - oltre alle squalifiche per una giornata comminate al portiere Nicola Modesti, espulso durante il match e al difensore Maurizio Ianni per "avere durante l’intervallo, mentre si trovava ancora sul terreno di gioco, spinto con forza due calciatori avversari", non si registrano ammende o provvedimenti esemplari nei confronti della società aquilana. Non c’è che dire. Durissime le reazioni della dirigenza altomolisana appena appresa la notizia. A parlare per tutti è il direttore sportivo Maurizio Sabelli. "Inutile fare commenti, siamo arrivati davvero alla frutta – esordisce - Ma purtroppo viviamo in un Paese dove a pagare per tutti sono sempre i più deboli che in questo caso hanno avuto l’unica colpa di onorare il torneo. Pazzesco! Non riesco proprio a capire come l’arbitro abbia potuto far finta di non vedere o sentire le urla e tutto il resto. Se questo è il calcio, cari signori – rincara – la domenica è meglio restarsene a casa". Amareggiato, sconfortato, Sabelli, assente a L’Aquila perché festeggiava il suo cinquantesimo compleanno (accade una volta nella vita) sente il dovere di ringraziare pubblicamente l’intera dirigenza granata che, in Abruzzo, dopo i fattacci, ha saputo tenere i nervi saldi. In particolare il ‘direttore’ vuole citare due figure: quelle del dirigente accompagnatore Michele Di Ciocco e del cassiere Angelo Iacovone. "Hanno fatto da scudo ai giocatori più piccoli (è il caso di Di Ciocco, ndr) e mentre fuori dal rettangolo scoppiava l’inferno hanno gestito brillantemente una situazione che poteva precipitare (Iacovone)". L’unico attestato di solidarietà pervenuto nel pomeriggio di ieri sul telefonino del vice-presidente, Fernando Sica porta la firma dello ‘storico’ giornalista sportivo aquilano, Adriano Cantalini: "A nome di tutta la stampa aquilana e della città – scrive – porgo le dovute scuse per quanto accaduto al Fattori, alla società alla dirigenza tutta, ai tecnici ai giocatori. In particolare – prosegue – a quelli fatti oggetto di colpi proibiti che hanno infangato la sportività di tutta L’Aquila. All’intera cittadina di Agnone e a lei in particolare i più sinceri saluti e auguri sportivi".
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