AGNONE - Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di una lettrice, con alcune considerazioni sull'attualità di Agnone.
"Povero paese mio! Leggo di un ospedale smembrato, fatto a pezzi, "spazzato via con un colpo di spugna". Penso alla mia carta di identità dove fiera leggo "Luogo di Nascita: AGNONE". Penso ad ogni volta che qui a Milano riempio un modulo e scrivo "nata ad AGNONE". Penso a mia nipote nata a Perugia, perché mia sorella ha deciso di vivere lì. Perché ad Agnone non c'è più posto. Perché ad Agnone non c'è più spazio. Perché ad Agnone chi ha voglia di fare, di innovare, di cambiare non ha vita semplice. Perché devi accontentarti, ma non godi! E se credi di meritare di più, e se credi che nella vita non sempre sia giusto accontentarsi, e se credi che i sacrifici vadano ripagati, beh allora raccogli tutte le tue cose e vai, più o meno lontano, ma vai. Ti porti dietro l'orgoglio di essere meridionale, la forza del meridione, la rabbia di chi ha sempre combattuto per tutto, perché a noi giovani del sud nessuno ha mai regalato niente, perché a Milano c'è una piscina in ogni quartiere e perché ad Agnone l'hanno aperta un paio d'anni fa!
E quando fuori diluvia pensi che un giorno magari te ne tornerai a casa tua, dove c'è il sole, dove l'aria non puzza, dove le fragole hanno il sapore delle fragole... e poi torni due settimane in estate e scopri che va sempre tutto peggio, che c'è chi continua a vendersi il paese per un pugno di voti, chi continua a mangiare sulle spalle delle persone oneste, chi continua a promettere, promettere, promettere. E allora me ne sto ad ascoltare mia mamma a telefono che mi racconta del tot negozio che ha chiuso, del tot negozio che ha aperto, di chi si è sposato, di chi ha divorziato, di chi è morto, di chi è nato.... no, forse questo non me lo racconterà più!"