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Allarme povertà in provincia di Isernia. I dati della Caritas

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ISERNIA -  Nel comunicare l’adesione alla Rete del Microcredito, progetto promosso dall’Anci, in collaborazione con il Consorzio Fidi Alta Italia e la Finmolise, la Caritas diocesana di Isernia – Venafro lancia l’allarme povertà. A illustrare la situazione in cui versano le famiglie della provincia pentra è stato proprio il direttore della Caritas, don Salvatore, durante l’incontro a tema tenutosi nei locali di Palazzo San Francesco. Il sacerdote ha svelato scenari della società in cui viviamo fino ad oggi sconosciuti ai più. Ha spiegato come nel territorio della provincia di Isernia circa 2300 persone hanno bisogno di un aiuto mensile per andare avanti. Si tratta, dunque, di migliaia di persone cui la Caritas fornisce i più semplici generi alimentari. Ma non solo: in tanti hanno bisogno di vestiti e addirittura di mobili. Una realtà cui la Chiesa tenta di fornire risposte attraverso propri servizi. Attraverso i contributi che giungono dall’8×100 che, ha evidenziato don Salvatore, “non finiscono nelle casse dello Ior, ma vengono messi a disposizione della collettività, in particolare dei cittadini bisognosi”. Ed ecco che si scopre come la Caritas pentra offra costantemente aiuto a 800 extracomunitari; come abbia istituito un servizio di distribuzione di capi d’abbigliamento per i meno abbienti e come sia dotata di un deposito di mobili usati, pronti per essere ceduti a famiglie in difficoltà. Già 400 nuclei avrebbero usufruito di un aiuto concreto per arredare la propria casa. E, ancora, sono 320 le famiglie che hanno potuto beneficiare del cosiddetto ‘Prestito della Speranza’, ossia della concessione di 6mila euro per poter alleviare lo stato di povertà, da restituire negli anni, anche con piccoli contributi mensili. Una Caritas, divenuta anche fondazione anti-usura, che ha risolto sul territorio della provincia almeno 400 casi. E che, attraverso la Cei, guarda ancora più in là, e mette a disposizione 3milioni di euro, in tutto il territorio italiano, addirittura per aiutare le piccole imprese, con prestiti da 25mila euro. Insomma, un grande lavoro per un territorio che si presenza in tutta la sua sofferenza.

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