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I cittadini hanno fame, intanto in Regione sudano lavorando al testo unico in materia di cultura

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In redazione abbiamo appena ricevuto un comunicato stampa con il quale alcuni esponenti politici molisani informano che i "consiglieri regionali Nunzia Lattanzio e Vincenzo Niro hanno presentato in IV Commissione la proposta di legge regionale concernente il “Testo unico in materia di cultura”, condivisa e sottoscritta anche dal consigliere regionale del Pd Domenico Di Nunzio". E fin qui tutto bene, amministratori che si sudano l'indennità. 

Qualche ora fa, invece, abbiamo ricevuto il comunicato stampa della Caritas diocesana di Trivento, con il quale il direttore, don Alberto Conti, chiede aiuto ai parroci, ai religiosi e agli uomini e donne di buona volontà per organizzare una grande raccolta di viveri per le tante famiglie molisane in difficoltà. Con tutto il rispetto per il settore cultura, lo stridente contrasto tra il contenuto della prima e della seconda email ci ha spinto ad una amara riflessione.

I molisani hanno fame, letteralmente, perché di questo si tratta, mentre nei palazzi del potere, in Regione, si spremono il cervello (e sono anche ben pagati per farlo) per partorire un testo unico in materia di cultura.

Sappiamo che la cultura può rappresentare anche un volano per l'economia, quella turistica in particolare, ne siamo certi, ma ci viene in mente che forse in Regione, i rappresentanti della piccola casta molisana non hanno gli stessi problemi e dunque le stesse priorità dei cittadini molisani. La vita, d'altra parte, è fatta di priorità. Don Alberto Conti racconta una realtà drammatica, di cui forse la classe politica regionale, quella attuale, ma anche la precedente, non ha affatto contezza. Dice il sacertote che "la Caritas, attraverso i Centri di Ascolto di Trivento e di Agnone, sta aiutando 180 persone che vivono un disagio di natura economica e di queste, circa 60 sono bambini e ragazzi".

Duecento persone circa, come un intero paesino dell'Alto Molise ad esempio, che hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena. Di questo si parla, altro che testo unico per difendere l'identità molisana.

"La principale richiesta - continua don Alberto Conti - che fino ad ora è stata soddisfatta è la fornitura mensile di un pacco viveri, a seguire piccoli aiuti di natura economica e il ricorso a strumenti finanziari quali il Prestito della Speranza e il credito della Fondazione Antiusura". Un pacco viveri. Lo capiscono i consiglieri regionali di cosa parla il direttore della Caritas? Di fame, di questo parla, di povertà sempre più diffusa e di fame. Non in Africa o in Asia, non all'altro mondo come direbbe il Papa, ma nei centri dell'Alto Molise e del vicino Vastese, quelli cioè nei quali opera, per fortuna, la Caritas diocesana di Trivento. Famiglie in difficoltà che non riescono a comprare cibo a sufficienza per i propri figli. E siamo certi che si tratta di dati sottostimati rispetto alla reltà, perché molti, sia pure in grossa difficoltà economica, magari per vergogna non riescono a chiedere aiuto alla Caritas diocesana. Una povertà sommersa, in nero ci verrebbe da dire.

E' questa la drammatica realtà del momento, in Molise. La povertà. Dovrebbe essere questa la priorità delle priorità per la politica regionale. Poi, se resterà tempo, si penserà anche al testo unico in materia di cultura o ad altre amenità del genere. Converranno i consiglieri regionali?

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