Agnone – “Intime … meditazioni” s’intitola la mostra di pittura che il maestro Massimo Federici ha incentrato su alcuni accattivanti temi di vera e propria alta cultura erotica, visitabile fino al 12 settembre a Palazzo San Francesco di Agnone, sede della Biblioteca comunale. Grande afflusso di gente che si allarma e si incanta davanti alle proposte del pittore romano, ormai naturalizzato molisano per scelta e per amore ed anche perché compagno della sua “musa” Adelaide Parisi, cui è dedicata questa originale e splendida rassegna agnonese che dispone pure di un completo catalogo a colori.
“Eros e Thanatos” era il saggio binomio su cui si basavano gli antichi greci e romani: Eros è vita e si contrappone alla morte (Thanatos). Binomio celebrato persino dal nostro grande poeta Giacomo Leopardi. E già all’ingresso della mostra di Federici il visitatore ha il primo sussulto: una “torta di pere” con sopra tante siringhe insanguinate dalla droga (le pere nel gergo degli eroinomani). Dunque, il primo drammatico allarme per l’Eros, per la Vita distrutta dalla droga e da tutto ciò che è negativo e che fa male e distrugge l’Amore e l’Armonia. Però, dopo questo serio allarme sociale, questa ostentata ma efficace e pedagogica provocazione, alle pareti del piano terra attiguo al chiostro dell’ex convento francescano, Federici ci offre tutta una serie di “meditazioni erotiche” da vero e proprio incanto, specialmente quando, tra corpi femminili illanguiditi dal sogno d’amore, ecco apparire la vera sorpresa, il capolavoro assoluto sia nel tema che nell’elaborazione della materia in pregiato tessuto orientale: un gruppo di monaci buddisti con quell’Eros sublimato dalla meditazione e dalla preghiera. Davanti a tale magnifica tela, come non pensare alle persecuzioni che questi monaci e questa loro religione della pace e dell’armonia subiscono in Tibet, in Cina, in Birmania e in altre zone dell’Estremo Oriente?... Ed è tanto vero che l’Eros sublimato è perfetta armonia che non viene voglia di staccarsi da questo quadro, inattesa meraviglia, vera stella-guida della mostra!
Ma l’Eros raffinato di Federici è riposto essenzialmente nella evidenza della nostra natura umana, a cominciare dalla biblica “mela appena assaggiata” che tradì Adamo ed Eva fino alla considerazione della nostra scarpa, raffigurata come simbolo non soltanto del cammino di vita che ognuno di noi compie verso la perfezione ma anche come l’elogio delle cose umili, cui molto spesso non badiamo o che trascuriamo e a volte disprezziamo pur essendo utilissime. L’Eros degli umili, come “Eros della riconoscenza” per le cose più nascoste: ed ecco che è la volta delle sculture in tessuto attaccate alla tela del quadro. Completi di reggiseni e di slip femminili in originale e in varie e conturbanti forme lasciano immaginare i corpi cui è destinata questa raffinata “lingerie” e specialmente le fasi che precedono o seguono i più avvolgenti momenti d’amore, l’incontro tra i desideri.
Ed ecco il desiderio! … motore dell’Eros, dell’incontro tra persone e le pur differenti sensibilità, come esaltazione delle affinità elettive. L’Eros come miracolo. Il maestro Federici tratta con ammirevole delicatezza e rispetto questi temi, espandendo l’orizzonte erotico nel rapporto che abbiamo con le “cose altre” quali le suggestioni erotiche che in ognuno di noi provoca, ad esempio, il cibo (qui rappresentato dalla voluttuosa e irresistibile cioccolata, uno degli elementi gastronomici più riconosciuti come erotogeno o afrodisiaco, e dal caffè re degli eccitanti). L’Eros vive pure di una propria atmosfera: quindi non poteva mancare la musica e dentro la musica lo strumento più evocativo quanto erotogeno, inebriante quanto unificante per eccellenza, il sax.
Di altro, probabilmente ancora più intenso ed esaltante, non è il caso di dire per non svelare troppo e per non togliere il gusto della sorpresa e dell’ulteriore incanto a coloro che, riteniamo sempre assai numerosi, vogliano inserirsi nel racconto, nelle intime meditazioni e nelle emozioni proposte dal grande artista neo-molisano. Infatti, l’Associazione di Erotologia di Agnone (sezione dell’EWA – Erotology World Association), che già lo scorso anno aveva suggerito il tema della mostra al maestro Massimo Federici, invita i molisani, i limitrofi abruzzesi e i vacanzieri a non perdere la preziosa ed irripetibile occasione di vivere il gusto di un’alta cultura erotica e di un’arte a chiare lettere che l’Amministrazione comunale di Agnone ha inteso assai intelligentemente offrire come uno dei momenti più qualificanti dell’estate agnonese 2010.