ISERNIA - Con determinazione n. 741 del 4/6/2013 la Provincia di Isernia, sulla base della considerazione di non mettere a rischio l’integrità dei cacciatori, ha avviato il procedimento per l’affidamento della fornitura di “un capo di abbigliamento ad alta visibilità” per una spesa complessiva di €.11.180,40 ed ha invitato sei ditte, che potranno formulare le loro offerte entro le ore 12 del giorno 17 giugno 2013.
Dal disciplinare tecnico allegato alle lettere d’invito, poi, si osserva, come da annotazione in corsivo e sottolineato (art.4) che si tratta della fornitura di 1600 cappellini di colore arancio che dovranno essere in tessuto nylon PVC – e dovranno riportare su un lato il logo della provincia di Isernia e la scritta dovrà essere esclusivamente ricamata in tessuto.
Ora, a me sorge subito un interrogativo: è mai possibile che la follia e la stupidità umana non debbano avere limiti?
In un periodo di crisi gravissima, con enti che pagano imprese e fornitori con lunghi ritardi (v. sgombero neve stagione 2011/2012), non riparano le innumerevoli buche alle strade per mancanza di fondi, tagliano servizi primari (e chi più ne ha più ne metta), è mai possibile che l’ente provincia, non avendo forse altro da fare, pensi a comprare cappellini ricamati ai cacciatori?
Ho 66 anni, vado a caccia da mezzo secolo e posso affermare che i nostri armadi sono strapieni di cappellini (tutti regali da parte di ditte che operano nel settore venatorio e tutti di colori sgargianti); quando partecipo a manifestazioni cinofile, gare di tiro o fiere, la prima raccomandazione di mia moglie è: per favore Alfonso non portare cappellini che non ho più posto nel tuo armadio di caccia.
Presidente Mazzuto, io una volta sulla rete L’ho criticata perché Lei ebbe ad acquistare una borsa per se stesso, imputando il relativo costo come spesa di rappresentanza della provincia: Le dissi che se Le serviva una borsa, l’avrebbe dovuta acquistare solo con i suoi denari. Ebbene, oggi Le dico che, se i cacciatori devono indossare anche le mutande arancioni per motivi di sicurezza, devono acquistarle solo ed esclusivamente con i loro soldi.
Qualche anno fa un presidente mise la sua firma sotto la foto di un tartufo su tanti grossi tabelloni piantati lungo tutte le strade provinciali, l’anno scorso venne dato ai cacciatori un insignificante quanto inutile porta tessera con il logo della provincia, che lo stesso ente ha pur pagato; Le chiedo vivamente di smetterla di amministrare in modo per me così allegro i soldi pubblici.
E poi l’art 9 della L. 157/1992 testualmente recita:
“…….Alle province spettano le funzioni amministrative in materia di caccia e di protezione della fauna secondo quanto previsto dalla legge 8 giugno 1990, n. 142, che esercitano nel rispetto della presente legge.”
Non è scritto da nessuna parte che le Province debbano comprare cappelli o altro a tutti i cacciatori.
La gestione programmata della caccia è affidata esclusivamente agli ambiti territoriali (ATC), ma anche quest’ultimi non possono assolutamente acquistare capi d’abbigliamento agli iscritti, sia pure destinati alla sicurezza.
A mio avviso dovreste bloccare immediatamente la spesa per me scellerata e, se non vi sentite capaci di altre idee, rinunciate al trono.