CIVITANOVA DEL SANNIO. "Pitture rupestri preistoriche e protostoriche nel riparo Morricone del Pesco a Civitanova del Sannio". E' il tema che sarà affrontato venerdì 5 luglio a partire dalle ore 10 all'interno dell'auditorium comunale di Civitanova del Sannio. L'incontro è promosso dal Comune di Civitanova del Sannio, in collaborazione con la direzione regionale del Molise (MBC) e l’Università degli Studi di Ferrara. Saranno presentate le risultanze della ricerca, coordinata dall’Università degli Studi di Ferrara e condotta in località Morricone del Pesco di Civitanova del Sannio dalla Cooperativa archeologica “Le Orme dell’Uomo”, dal titolo “Pitture rupestri Preistoriche e Protostoriche nel Riparo Morricone del Pesco a Civitanova del Sannio”. Vi prenderanno parte il sindaco Lidia Iocca, il presidente della Provincia di Isernia Luigi Mazzuto, il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Niro ed il direttore regionale dei Beni Culturali del Molise Gino Famiglietti. A relazionare Gino Lastoria, civitanovese cui si deve la segnalazione nella primavera del 2011 di un’ampia parete rocciosa recante incisioni e pitture rupestri, appartenenti probabilmente al tardo Paleolitico, ed i professori Dario Sigari e Carlo Peretto dell’Università degli Studi di Ferrara. Media partner la Volturnia Edizioni di Cerro al Volturno. Alle 11.30 prevista una escursione-visita al sito, raggiungendo, nelle adiacenze del Tratturo Lucera-Castel di Sangro e nella citata Località Morricone del Pesco, la parete rocciosa che funge da “riparo” (lunghezza 8 metri circa e profondità massima 2) per quattro raggruppamenti principali di pitture di colore nero ed incisioni, che sono state oggetto di indagine.
ALL’OMBRA DEL RIPARO (dalla relazione della Cooperativa archeologica “Le Orme dell’Uomo”, che ha condotto la ricerca)
Pur se in cattivo stato di conservazione, sulla parete rocciosa si riconoscono almeno quattro figure dipinte di animali, che consentono un confronto cronologico e culturale con altri ritrovamenti europei. Nello specifico è possibile ricondurre ad una probabile fase del tardo Paleolitico una figura zoomorfa, tracciata a linea di contorno di dimensioni ridotte (12x8 cm) con pigmento anche interno al dorso, che ne accentua il carattere naturalistico. Inoltre si annovera la traccia di una raffigurazione schematica ad andamento obliquo (4,5x5,5 cm), con un asse centrale da cui dipartono quattro coppie di segmenti tra loro subparalleli , il cui riferimento a contesti neolitici è possibile grazie al confronto con quanto rinvenuto nella Grotta dei Cervi di Porto Badisco in provincia di Lecce. Altre pitture, sempre su base stilistica, possono essere ricondotte all’Età del Ferro, in particolare, almeno tre figure di animali (mediamente di 20x20 cm), di cui una è palesemente un equide. Analisi spettroscopiche sui pigmenti consentono di affermare che la figura più arcaica è stata realizzata con ematite. Dunque […] il riparo Morricone del Pesco, oltre ad essere il primo con attestazioni di arte rupestre trovato in Molise, allargherebbe ulteriormente i confini delle manifestazioni artistiche dei nostri antenati nell’Italia centro-meridionale, segnalando testimonianze artistiche già in una fase del Paleolitico superiore.