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Gestione del cinghiale: cacciatori pronti, ma la Provincia continua a dormire

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Sono sessantacinque i selecontrollori abilitati al prelievo del cinghiale appena licenziati dall’Atc Vastese. I cacciatori sono dunque pronti, ma la Provincia di Chieti, in particolare il settore Caccia e il consigliere delegato Staniscia, continua a dormire sonni profondi.


Con le prove pratiche con carabina presso i campi di tiro di Roio, tenutesi nella mattinata di domenica, si è concluso il corso da “Cacciatore di cinghiale abilitato alla caccia collettiva, conduttore di cane da limiere, cacciatore con metodi selettivi specializzato nel prelievo del cinghiale” organizzato dall’Ambito territoriale di caccia del Vastese.

Dei settantaquattro partecipanti al corso in sessantacinque hanno superano gli esami finali, conquistando così la qualifica di selecontrollori. La caccia tradizionale, quella in braccata con i segugi, non riesce a contenere efficacemente il numero di cinghiali e tra l’altro tende a destrutturare le popolazioni, producendo, di fatto, maggiori danni. Ogni anno la Regione Abruzzo spende qualcosa come tre milioni di euro di denaro pubblico per i rimborsi dei danni causati dalla fauna selvatica in particolare al comparto agricolo. L’unico deterrente efficace e a costo zero per la collettività è l’impiego dei selecontrollori, cioè cacciatori abilitati che praticano la caccia di selezione. L’esperienza, come sempre, insegna: in zone dove questa pratica venatoria è stata applicata si è avuta un sensibile riduzione dei danni causati dagli ungulati. La caccia di selezione, tuttavia, presuppone un piano di abbattimenti stilato previo censimento delle popolazioni di cinghiali presenti sul territorio. Incombenze che spetterebbero alla Provincia, ma da Chieti nessuno pare interessato, nonostante il recente richiamo arrivato dalla Regione.

Nelle scorse settimane, inoltre, l’Atc Vastese ha nominato una commissione  per  la  gestione  delle  problematiche  derivanti  dalla  specie cinghiale. Esperti messi gratuitamente a disposizione della Provincia. Della commissione fanno parte Donato D’Angelo, il presidente dell’Atc, Nicola D’Amelio, rappresentante agricoltura, Angelo Pessolano (a sinistra nella foto, ndr) rappresentante ambientalista, Roberto Lalli, Antonio Campitelli e Rino Febo, delle associazioni venatoriae, Giacomo Nicolucci (a destra nella foto, ndr) esperto in legislazione venatoria, Simone Angelucci, veterinario del Parco nazionale della Maiella e Franco Perco, zoologo di fama nazionale e direttore del Parco Nazionale dei Sibillini.                                             

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