Vastogirardi - Ricordi, storie, racconti e aneddoti mixati tra nostalgia ed allegria. Così la festa di uomini e donne della classe 1963, riunitisi nel ristorante Il “Vecchio Granaio” per celebrare il mezzo secolo di vita. Inevitabile, durante il pranzo luculliano, l’excursus dei cinque decenni scavando nelle reminiscenze più lontane non opacizzate dal tempo. Alla domanda su come fosse il rapporto con i media dell'epoca, i ragazzini di allora ricordano che a Vastogirardi la televisione comparve verso la fine degli anni sessanta. Prima della larga diffusione del piccolo schermo, l’unica tv esistente in paese era sistemata in un luogo adibito a circolo ricreativo dove dal pomeriggio era possibile seguire i programmi della rete nazionale Rai, il cosidetto: primo canale. In realtà gli interessi di quei bambini erano rivolti esclusivamente ai giochi all’aperto. “ Cuocc” ad esempio era uno tra i preferiti. Il gioco consisteva nel battere un barattolo tante volte in terra e lanciarlo il più lontano possibile. Un prescelto lo doveva recuperare e nel mentre, tutti i compagni si nascondevano per poi iniziare a fare tana. E cosa dire dei balli clandestini nelle capanne; la guerriglia con tanto di spade di legno fatte a mano tra quelli di “Capamont” contro quelli di "Capaballe”. Ovvero, tra i bambini che abitavano nella parte alta del castello contro quelli che dimoravano in piazza. L’unico luogo che riusciva a tenerli uniti era la scuola: al termine dell’anno scolastico, a giugno, ci si salutava per poi ritrovarsi ad i primi di ottobre per il rientro in aula. E fino a quella data, c’era da giurarci, non ci si rincontrava più per le vie di Vastogirardi se non per sfidarsi a spadate. Attilia, “castellana” doc rivela che fino ad una certa età non scendeva quasi mai in piazza se non in rare occasioni. A 13 anni, però, il primo amore le fece cambiare abitudini: il fidanzatino, Ennio, poi diventato il marito, era della piazza. Un mondo che non esiste più se non nella memoria di questi felici cinquantenni. Pepino Izzi, oggi stimato agronomo, in età scolare tentava di tenere alto l’onore dei maschietti con il suo fare da playboy. Lui era sempre pronto a sacrificarsi ed a corteggiare le coetanee con le proposte più disparate. Peppino anche in questa occasione è stato l’ animatore indiscusso della giornata: accompagnato dalla sua chitarra ha fatto intonare a tutti i brani classici della canzone italiana ed anche quelli della tradizione locale. Alle commensali presenti nella lunga tavolata sono state donate delle rose bianche in segno d'amicizia. Gesto di cavalleria che ha suscitato clamore tra i quarantenni di Vastogirardi, anche loro presenti in un'altra sala a festeggiare il traguardo che, per non essere da meno, hanno emulato, seduta stante, l’esempio dei cinquantenni verso le loro coetanee. A parte gli scherzi, l’adunata dei "ragazzi" del ‘63 è convocata per il prossimo anno: così ha deciso lo stato maggiore dei fantastici "wouasctruol" che promettono il protrarsi dell’appuntamento, almeno, fino al traguardo dei 100 anni. Speriamo.