CASTIGLIONE MESSER MARINO - Alla vigilia della clamorosa protesta, il blocco della provinciale al chilometro 5 in programma per domattina, arriva una proposta indirizzata al vicepresidente della Provincia e assessore alla viabilità, Antonio Tavani. Uno studio di fattibilità per il completamento della trasversale Trigno-Sinello. A firmarlo è l'architetto Fabio Mucilli di Castiglione Messer Marino.
Di seguito il testo della lettera aperta indirizzata a Tavani dall'architetto:
Preg.mo Vice Presidente
Preliminarmente (ed a scanso di equivoci) ci tengo a dirle che sono consapevole dell’esiguità delle disponibilità di bilancio dell’Amministrazione provinciale (tra l’altro ente dal futuro quantomeno incerto, se non a termine), così come sono altrettanto convinto che, pur in condizioni di ristrettezze economiche, si possano e si debbano determinare le condizioni per la realizzazione in tempi brevi del ripristino della normale percorribilità della SP 152 tra Castiglione Messer Marino e Montazzoli in seguito alla frana che ha interessato tale arteria ormai da quasi due anni.
Infatti, a meno che lei non voglia ritenere che l’attuale condizione della strada consenta una percorribilità in condizioni di sicurezza, tale intervento costituisce un atto indifferibile e urgente, per il quale (al di là della normale dialettica politica e, aimè, delle sempre possibili strumentalizzazioni sottese alle manifestazioni dei cittadini interessati alla quotidiana percorrenza della strada) non dovrebbe essere necessario che la popolazione si veda costretta a manifestazioni di protesta così estreme come un blocco stradale.
Ciò premesso, mi preme proporre a lei e all’Amministrazione provinciale alcune riflessioni ed una proposta che tenta di andare oltre il superamento dell’emergenza (che, lo ripeto, costituisce un atto necessario e dovuto): mi riferisco al completamento della variante alla ex SS. 86, che ormai da due decenni è al palo e non fa passi avanti per l’assenza di soluzioni che abbiano un respiro di tipo territoriale.
Che si tratti di completarla (com’era nell’originaria previsione) lungo l’asse del fiume Treste o (come più volte chi scrive ha avuto modo di sostenere) in direzione della fondovalle Sangro, è necessario avviare (come prevede la legislazione sulle opere pubbliche) la predisposizione di uno studio di fattibilità, come primo passo per la redazione dei successivi livelli di progettazione.
L’obiezione è fin troppo scontata: in tempi di spendig review andare a proporre la realizzazione di un’arteria probabilmente molto costosa in un territorio in fase di progressivo abbandono è pura follia!
Invece, si tratta di un modo serio e pragmatico di affrontare la questione, per le seguenti ragioni:
1) piuttosto, è l’investimento già fatto che, in assenza del completamento dell’arteria, rischia di essere stato pressoché inutile e sbagliato;
2) l’unico modo perché in tempi ragionevoli se ne possa immaginare un completamento è avviare concretamente le fasi della progettazione previste dalla vigente legislazione sui lavori pubblici:
3) uno “studio di fattibilità” serve proprio a definire la migliore soluzione tra le alternative possibili (es. miglioramento e adeguamento del percorso esistente, percorso in galleria, soluzione mista), ivi compresa la presa d’atto della “non convenienza” dell’intervento;
4) uno “studio di fattibilità” ha dei costi assolutamente sostenibili anche in tempi di spending review e la Provincia di Chieti potrebbe sicuramente farsene promotrice (anche, per es. destinando a questo fine una minima parte del finanziamento che dovrebbe assicurare il superamento dell’emergenza sulla SP 152 o comunque destinando ad hoc a redazione di tale studio poche decine di migliaia di euro del bilancio provinciale); in questo modo si otterrebbe un duplice risultato: nell’immediato verrebbe ripristinata la percorribilità della SP 152 e nel contempo si avvierebbe un serio e concreto approfondimento sulla soluzione strategica da adottare a livello territoriale.
E’ superfluo evidenziare che a tal fine è essenziale il coinvolgimento delle istituzioni oltre il confine regionale (Provincia di Isernia, Regione Molise), perché il completamento della variante alla ex SS. 86 è un classico caso in cui la presenza del confine regionale costituisce un ostacolo invalicabile alla soluzione di un problema, mentre è di tutta evidenza che se tale intervento venisse inquadrato quale completamento della trasversale Trigno-Sangro (costituita dalla fondovalle Verrino, dalla variante alla ex SS. 86 e, appunto, dal tratto mancante verso la fondovalle Sangro) allora l’interesse e la spinta per la realizzazione dell’intervento verrebbero da entrambe le regioni: ma tale aspetto può essere posticipato ad una fase appena successiva alla redazione dello studio di fattibilità (che appunto deve prioritariamente verificare la migliore soluzione tra le alternative possibili).
Al fine di consentirle un’adeguata valutazione della proposta, le propongo un incontro per illustrarle quanto in termini di attività di studio e di programmazione è già disponibile sul tema e per condividere un percorso il più possibile partecipato per la buona riuscita dell’iniziativa.
In attesa di riscontro, un cordiale saluto.
Castiglione Messer Marino, 21 agosto 2013 arch. Fabio Mucilli