AGNONE - Protezione civile e volontariato. Questi sono stati i cardini intorno ai quali è ruotato l’appuntamento del Festival dell’Avanti del 27 settembre quando la platea ha potuto ascoltare il consigliere regionale con delega alla Protezione Civile: Salvatore Ciocca.
Colpiscono le parole dell’assessore al ramo Daniele Saia: “Abbiamo un piano di protezione civile ma l’elenco contatti è stato aggiornato solo ora, dopo dieci anni. Il problema dei comuni è soprattutto nella fase di prevenzione e previsione. Mancano le risorse per operare sui dissesti idrogeologici o per prevenirli. C’è poca manutenzione del territorio proprio per questa carenza. Si pensi che negli anni addietro l’amministrazione comunale ha fronteggiato l’emergenza neve pagando le ditte adibite alla pulizia di tasca propria.”
Siamo alle solite, purtroppo. Ciò che è emerso negli ultimi giorni è che la carenza di fondi mina i servizi, anche quando gli amministratori cercano di tutelari i cittadini. È una triste verità che purtroppo va diffondendosi. Quali sono allora i propositi per il futuro della protezione civile?
“In regione è in atto una vera e propria rivoluzione” esordisce Salvatore Ciocca. “Negli anni passati si è fatta troppa confusione: la protezione civile ha avuto ruoli poco chiari. Sono state implicate risorse in modo improprio. Il vecchio direttore generale aveva creato un gioco di scatole che adesso stiamo smontando. Naturalmente stiamo risparmiando. Quest’estate non sono volati elicotteri per controllare principi di roghi. Questo, infatti, è un servizio molto costoso oltre che essere inutile. Stiamo lavorando per evitare sprechi di denaro. La protezione civile infatti verrà implicata in casi straordinari e verrà creata (a differenza del passato) un’agenzia per la ricostruzione dei paesi terremotati; un piccolo organismo che vedrà maggiori responsabilità a carico dei sindaci. Tutte queste modifiche sono all’interno di una legge che abbiamo modificato e che, finito l’iter, vorrei venire a presentare proprio qui ad Agnone, nel centro Anc che oggi ho avuto l’onore di visitare.”
Non finisce qui. Il consigliere ha infatti risposto anche all’interrogativo sulle vittime di guerra, i cosiddetti ‘profughi’ “Stiamo parlando di un tipo di immigrazione differente. Queste sono famiglie in fuga dai sanguinosi conflitti della Syria e dell’Egitto. Persone identificate che sosteranno sul territorio regionale che fungerà da punto di snodo. Verrà naturalmente fatta una scelta corretta: saranno mandate un numero di persone congruo con la popolazione locale. Spesso i sindaci molisani si indignano per questa scelta. Io rispondo loro: sono vittime di guerra. Vanno ospitate!”
Vanno dunque a concludersi gli appuntamenti con gli amministratori regionali, una carrellata di personalità che hanno scoperto gli altarini e illuminato la popolazione sulle reali condizioni dell’ente regionale gettando le basi per quello che sembra un futuro più prospero. Parole che hanno caricato di ottimismo le platee. Ora si aspettano i fatti, naturalmente.