Continua il botta e risposta tra l'AssoStampa, nella persona del presidente Giuseppe Di Pietro, e il giornalista professionista Pasquale Bartolomeo. Da quest'ultimo riceviamo e pubblichiamo.
Egr. direttore,
mi limito a inviare queste poche righe con estrema soddisfazione, perché la risposta del dottor Giuseppe Di Pietro alla mia intervista non fa altro che comprovare le mie parole: il sindacato è utile, non ho mai detto il contrario, ma si perde in un bicchiere d'acqua. Come ha fatto Di Pietro, prendendo sul personale alcune frasi estrapolate a caso (da lui) dalla mia intervista, peraltro firmata. Rilegga con attenzione, se ha tempo e voglia, e capirà che non ce l'avevo direttamente con lui. La sua reazione sa tanto di un'excusatio non petita, ma non me la prendo certo sul personale - a differenza sua - se ha frainteso le mie parole. So bene che ha fatto la moral suasion di cui parla, ne abbiamo anche parlato a voce, e gli chiedo - a lui e agli altri, sindacato e Ordine - di provare a fare di più. Nel merito, sulle mie 'accuse', al solito si sposta il tiro: è vero o non è vero che non sapeva nulla che un quotidiano stava per chiudere, in Molise? Si poteva o non si poteva intervenire prima senza rivendicare presunti meriti a 'babbo morto'? Se non sapeva nulla, come ha ammesso in occasioni precedenti all'intervista, forse qualche piccola responsabilità sarebbe il caso di ammetterla, evitando commenti sgradevoli che non sto qui a sottolineare perché la questione - sul personale - non mi interessa. Senza rancore, e consapevole, senza presunzione, di aver colpito nel segno.