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Transita Onlus, Tufano vuole le delibere dei comuni. Colaizzo, dice di no!

Servono o no le delibere dei comuni abruzzesi e molisani per salvare la transiberiana d'Italia?

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Alfedena - Mentre si infiamma una discussione sul gruppo Fb di “Gli amici della ferrovia, Sulmona – Carpinone”. Ora, emergono altre verità. Dopo il precedente articolo di Altomolise,net incentrato sulla non deliberazione a favore della linea ferroviaria Sulmona - Carpinone.  Quali?  Per il presidente di Transita Onlus, ing. Francesco Tufano, il grande rianimatore, pur non essendo medico, della transiberiana d’Italia, gli atti deliberativi dei comuni sono fondamentali per far valere le ragioni della sopravvivenza del treno ai vertici delle regioni di Abruzzo e Molise. Claudio Colaizzo, braccio operativo della stessa associazione, d’altro canto,  sostiene che non siano, così importanti. In realtà, secondo Colaizzo ha più peso la volontà manifestata in riunioni ed in altre sedi o il cooperativismo con gli altri enti. Per dirla tutta: inutile deliberare se poi non viene dato un seguito concreto. Troppo giovane, il simpatico Claudio, per ricordare il successo del duetto musicale tra  Mina e Alberto Lupo “Parole, parole”. Dunque, da oggi il famoso proverbio” Verbo volant, scripta manent” si riscrive in “Verbo manent e scripta? Boh!”. E adesso,  chi ha ragione? Il presidente o il braccio destro? Come l’Angelino nazionale, anche lui, volta le spalle al padre carismatico di Transita, con un sottogruppo dal nome “transita vox no paper” . Sappiamo che entrambi, sono animati dall’unico intento di far ritornare in vita la ferrovia, ma il suo post, che specifica, rappresenta il suo pensiero e non quello dell’associazione,  genera dei dubbi a chi assiste agli interminabili botta e risposta. Qualcuno non ha capito nulla, ed una testimonianza, in particolare, già è visibile sul gruppo fb. Intanto, giunge un sms di una sconsolata  e disperata signora che in preda a raptus notturni se la prende con il “sedicente giornalista”. Stavolta, “Il sedicente” non ha elogiato in toto l’amministrazione, bensì, ha detto il falso, con una semplice domanda: perché non avete deliberato? La critica fa male in un paese esattamente spaccato in due, dove si è vinto per neanche un palmo di voti. Questa simpatica signora che mi augura  una “oscura solitudine” ha la capacità di dipingere scenari idilliaci anche nelle più tenebrose situazioni. Da sola, sarebbe in grado di far camminare il treno con fantasia e parole: una vera risorsa per Trenitalia.  Il “sedicente” deve dire le verità di comodo e possibilmente non rompere le balle. Siete bravissimi, bellissimi ed efficientissimi ad Alfedena: vi amo.  Guai a cantare fuori dal coro: è reato da queste parti. Adesso. Quando a sedere sulla poltrona di sindaco c’era il grande, Vittorio Amorosi, tutto era consentito in termini di critica. Ai tempi del successore, Secondo Di Giulio, l’ex minoranza, oggi maggioranza, sollecitava dialoghi, confronti e quant’altro, diffondendo  fogli nei bar per rivendicare le giuste rimostranze .  La veemenza di chi ieri criticava, oggi si è dimenticata. Prima si poteva. Oggi: zitti e a cuccia? Le copie di quei fogli sono ancora conservate per chi avesse perso la memoria.  Capitolo chiuso. Ma da lunedì prossimo, Transita, nella persona di Claudio Colaizzo, per capirci meglio, quello che sostiene che le delibere sono un optional,  solleciterà di nuovo quei comuni che  non hanno ancora provveduto, tra cui, l’innominabile. Morale: le delibere servono, eccome! E adesso, via con gli sms notturni.

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