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Moria di trote nel fiume Sangro, è emergenza ambientale

redazione
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Oltre cento trote pregiate della specie fario sono state trovate morte nel fiume Sangro, qualche decina di metri dopo lo sbocco del depuratore di Opi, nella parte alta del fiume. Se ne sono accorte le guardie del Parco, che contestualmente hanno effettuato dei prelievi di acqua e preso alcuni dei pesci morti da inviare ai laboratori per le analisi. Pochi giorni fa il personale dell'Agenzia per la tutela ambientale della regione Abruzzo aveva effettuato dei prelievi presso il depuratore di Pescasseroli, su incarico del Corpo forestale dello Stato che aveva ricevuto un esposto. La situazione dei due depuratori, per l'adeguamento dei quali esiste un progetto gia' finanziato, si aggrava ogni estate, quando le presenze nei due comuni dl Parco sfiorano le 12mila unita'. A Pescasseroli, proprio sulle sponde del fiume, esistono alcuni campeggi e un'area camper, oltre a numerose attivita' artigianali e stalle, con evidente rischio per il fiume Sangro, principale fonte di adduzione del lago di Barrea, bacino protetto dalla convenzione di Ramsar quale ambiente acquatico che ospita endemismi a rischio estinzione. Ultima specie a scomparire dal fiume Sangro, proprio nel tratto che attraversa l'area Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, e' stato il gambero di fiume, fino a 15 anni fa presente in abbondanza.
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