AGNONE - Senza denari non si cantano messe. Niente soldi, niente guardie mediche notturne.
Hanno tirato avanti fino a quando hanno potuto, adesso hanno deciso di dire basta e di uscire definitivamente allo scoperto. I camici bianchi dell’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone lanciano l’ultimatum alla Asrem: garantiremo le nostre prestazioni fino al 15 settembre prossimo. E’ quanto riportato in una missiva inviata alla direzione sanitaria. A spingere i medici sul piede di guerra il mancato pagamento di ben cinque mensilità. Infatti – si apprende – è dal mese di aprile che non vengono corrisposte le attività per quel che concerne le guardie notturne.
Adesso, sembra di capire, la “festa” è finita. O l’Asrem mette mano al portafogli, oppure il San Francesco Caracciolo perderà l’ennesimo servizio. Ma quali saranno le conseguenze a cui andrà incontro l’utenza del territorio se i medici dovessero incrociare le braccia come realmente minacciato? I pazienti verrebbero trasferiti nel più vicino degli ospedali (Isernia, Venafro, Campobasso) con immaginabili perdite di tempo che in molti casi può rivelarsi fondamentale per il salvataggio di una vita umana. Provate solo ad immaginare durante il periodo invernale una eventuale trasferta da Agnone a Campobasso. Insomma, se la vicenda non dovesse chiudersi positivamente, a rimetterci sarebbero solo ed esclusivamente i residenti del territorio compresi quelli del vicino Abruzzo che fanno capo da sempre all’ospedale Caracciolo. Una struttura che vive quotidianamente sulla propria pelle ristrettezze economiche e i tagli imposti dal governo centrale malgrado, tra mille sacrifici del personale medico e para-medico, fornisca professionalità e prestazioni ritenute soddisfacenti. Tuttavia il rischio è reale: dal 15 settembre l’ospedale potrebbe chiudere i battenti durante le ore notturne, come già (purtroppo) accade per il laboratorio di Radiologia, dove i due medici non riescono a coprire i turni per l’intero mese.