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La Caritas: Chi ha fame e non ha lavoro non deve pagare le tasse

La richiesta a sindaci, prefetti e governatori: trovare il modo per esonerare i cittadini bisognosi dal pagamento delle bollette dell'acqua e della raccolta dei rifiuti

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POVERTA' in aumento nell'Alto Molise e nell'Alto Vastese e la Caritas diocesana scrive ai sindaci, ai prefetti e ai presidenti delle Regioni Abruzzo e Molise, Chiodi e Frattura, per denunciare l'ingiustizia di chi magari ha perso il lavoro e lo stipendio e a breve perderà anche il diritto ad avere luce, acqua e gas in casa perché non ha i soldi per pagare le bollette.

Perché a questo si è arrivati in questo lembo di terra tra Abruzzo e Molise, a non avere più i soldi per pagare le tasse e assicurarsi quelli che dovrebbero essere dei diritti, come avere l'acqua da bere, il pane quotidiano da mangiare, un vestito con cui coprirsi e un tetto sulla testa. Ed ecco allora la richiesta della Caritas, il grido di aiuto lanciato ai sindaci: trovare il modo per esonerare  i cittadini bisognosi dal pagamento delle bollette dell'acqua e della raccolta dei rifiuti.

Dura come un cazzotto nello stomaco, ma tragicamente reale, pubblichiamo, di seguito, la lettera denuncia firmata da don Alberto Conti, parroco di Castelguidone e direttore della Caritas diocesana di Trivento.

Sigg. SINDACI
        dei Comuni della
Diocesi di  Trivento                
      
       p.c.      Sigg. PRESIDENTI
        delle Regioni Abruzzo e Molise

        Sigg.  PREFETTI di
        Campobasso
        Isernia
        Chieti

Signori Sindaci,

da anni questa Caritas aiuta persone e famiglie in difficoltà. In questi ultimi anni la crisi economica ha fatto nascere nuove povertà: persone che hanno perso il posto di lavoro, giovani che non lo trovano e sono costretti a restare nelle case dei genitori o ad emigrare,  famiglie segnate da improvvise e dolorose malattie, vite  ferite dall'abuso di alcol e dalla droga, esistenze bruciate dal gioco d'azzardo e dal ricorso all'usura che incrementa gli affari della criminalità.
Tutto questo e altro ha  fatto crescere notevolmente il numero delle persone che ogni giorno si recano nei nostri Centri di Ascolto per ricevere il necessario per sopravvivere.
Ci sono giorni nei quali davanti alla moltitudine e alla complessità dei problemi  si è presi dalla paura di non riuscire a dare una risposta alle richieste di aiuto;  poi  torna alla mente quello che Madre Teresa di Calcutta ebbe a dire un giorno ad una signora, abbattuta davanti a numerosi malati e poveri: “Non pensate a tutti quelli per cui non potete fare nulla, ma occupatevi di una persona per volta”.  
Signori Sindaci scrivo per segnalarvi che alla Caritas si rivolgono anche persone che non possono pagare le bollette del metano, della luce elettrica, dell'acqua e della raccolta dei rifiuti. 
Non è possibile che, in questo tempo segnato da una forte crisi economica, si continui a trovare e spendere somme, sia pur ridotte, per finanziare feste paesane, sagre e balli in piazza, manifestazioni sportive ed altro, e poi si faccia pagare l'acqua, che è un diritto e un bene primario di tutti, ai cittadini che hanno perso o non trovano il lavoro. La disoccupazione  ha tolto dalla tavola il pane, gli Enti pubblici non possono far mancare anche l'acqua.
  Il Signore nel libro del Siracide dice:”Indispensabili alla vita sono l'acqua, il pane, il vestito e una casa che serva da riparo”  (29,21).
Signori Sindaci vi chiedo di trovare il modo per esonerare  i cittadini bisognosi dal pagamento delle bollette dell'acqua e della raccolta dei rifiuti.
In attesa di un vostro positivo riscontro vi saluto, augurando che la festa del santo Natale ci aiuti a stare concretamente accanto a chi fa fatica a portare avanti un'esistenza diventata difficile e spesso disperata.


        Sac. Alberto Conti
              Direttore Caritas Trivento

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