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Mezzo quintale di botti vietati, sequestri dei Carabinieri

Denunciato un quarantacinquenne

redazione
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Il blitz dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Isernia è scattato alle prime luci dell’alba,  quando all’interno del deposito di un’attività commerciale ubicata nella periferia cittadina,  sono stati rinvenuti oltre mezzo quintale di botti,  di genere vietato,  che sarebbero stati messi in commercio senza alcun tipo di autorizzazione e con grave pericolo per l’incolumità pubblica. Per questi motivi i materiali esplodenti sono finiti sotto sequestro,  mentre un  45enne,  residente in Isernia,  è stato denunciato alla Competente Autorità Giudiziaria per il commercio illegale degli artifizi pirotecnici. Il blitz di questa mattina si inquadra in una vasta operazione predisposta dal Comando Legione Carabinieri Molise,  per garantire un Natale sicuro ai cittadini e ai vacanzieri e si prefigge lo scopo di evitare che con l’approssimarsi delle festività di fine anno si possano verificare incidenti con gravi conseguenze,  provocati da botti o marchingegni più simili a vere e proprie bombe che a giochi pirici. I controlli,  quindi,  proseguiranno per accertare la regolarità delle licenze e autorizzazioni per la vendita di fuochi pirotecnici in negozi e bancarelle sparse sul territorio. In queste ore vengono anche verificate le misure di sicurezza obbligatorie per chi tratta con questo tipo di materiale e che non venga ceduto ai minori di anni 14. Ovviamente la finalità principale dei militari è quella di rintracciare e togliere dal mercato ordigni confezionati artigianalmente con grandi quantità di polvere pirica,  definiti comunemente “Botti Killer”. Un capillare monitoraggio attuato anche con perquisizioni presso abitazioni dove si sospetta vengano nascosti pericolosi materiali esplodenti. Con questo tipo di operazioni gli uomini dell’Arma puntano soprattutto alla prevenzione per scoraggiare al massimo la vendita e l’utilizzo di botti proibiti, e mettere in guardia soprattutto i più giovani dai pericoli cui vanno incontro nel maneggiare i fuochi di artificio,  anche quelli apparentemente più innocui.

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