Il giornalista è un lavoratore, che va dunque retribuito opportunamente, oppure è una persona che ama scrivere, più o meno preparata e dotata di talento, e che può essere sfruttata a piacimento da sedicenti editori?
Voglio annoiarvi con un aneddoto, un fatto reale: andando a caccia tempo fa incontrai un pastore. Mi chiese che lavoro facessi. Risposi: "Scrivo per un giornale". Allora lavoravo, contrattualizzato, per Il Nuovo Molise di Giuseppe Ciarrapico. Il pastore, ridendo, replicò: "Vabbè, scrivi sul giornale, ma che lavoro fai?". Sorrisi a mia volta e mi congedai, tornando a cacciare.
A un anno dalla promulgazione della legge sull'equo compenso, FNSI e Ordine dei Giornalisti integrano le loro proposte relative ai criteri di applicazione, presentando dei riferimenti retributivi che tengono conto dei parametri contrattuali e della tipicità delle prestazioni professionali.
Nel documento stilato si legge:
Nella determinazione dell'equo compenso, l'Ordine dei Giornalisti ha preso a riferimento l'articolo
36 della Costituzione: 'Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e
qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera
e dignitosa'; il vigente contratto di lavoro FNSI FIEG; il tariffario Odg 2007.
Il parametro di Equo compenso deve essere applicato a tutti i giornalisti non articolo 1: anche ai
giornalisti con contratti atipici, anomali, di lavoro parasubordinato e subordinato, qualora sia
prevista una retribuzione ad articolo.
Segue poi o la tabella dei compensi minimi da fissare per dare attuazione alla legge 233 del 2012 nei vari settori della carta stampata, tv, radio e web.
Relativamente al giornalismo on line, che è quello che stiamo facendo in questo istante, le indicazioni sono queste, testuali:
TABELLA COMPENSI MINIMI GIORNALISTI WEB (i compensi si intendono al netto delle
spese sostenute preventivamente concordate, da rimborsare eventualmente a piè di lista)
Articolo 40 euro
Notizia 15
Servizio 60
Video 60
Giornata lavorativa 150
Inviati in zona di guerra - 150 euro (contrattazione individuale per inchieste in loco).
Il documento completo è disponibile cliccando sul link qui sotto:
http://www.odg.it/files/premessa%20iniziale%20e%20tabella%20definitiva%2001.pdf
E' inutile aggiungere che al momento siamo distanti anni luce da quelle retribuzioni minime che pure sono state fissate per legge.
Gli editori continueranno a "pagare" i giornalisti, quando ciò avviene ed è abbastanza raro, con due euro a pezzo. L'inutile Ordine e le varie associazioni di categoria, composte in prevalenza da colleghi contrattualizzati e molto ben retribuiti, continueranno a dire, fingendo anche di alzare la voce, che bisogna applicare questo benedetto equo compenso.
Ma state tranquilli, non cambierà nulla. Perché nessuno si prenderà la briga di controllare se e quanto noi artigiani dell'informazione veniamo retribuiti.