AGNONE - Uno schiaffo alla Chiesa, nella persona di mosignor Scotti.
E’ questa l’ultima perla regalata dalla ’casta’ che siede comodamente in Regione, profumatamente pagata con soldi pubblici.
Chiamiamo le cose con il loro nome, senza giri di parole o pacati eufemismi di convenienza: l’assenza dei capigruppo di maggioranza all’incontro con la delegazione composta dai sindaci, dai responsabili
del comitato Il cittadino c’è e dal vescovo di Trivento è stato un affronto. Nessun rispetto, da parte della classe politica regionale, per migliaia di cittadini (ed elettori, ndr) che hanno sottoscritto la petizione pro ’Caracciolo’ lanciata dal comitato, e nessun rispetto per i sindaci, pochi per la verità , che hanno avuto il coraggio di manifestare il proprio dissenso nei confronti della scellerata politica dei tagli alla sanità . E soprattutto nessun rispetto, e questo è sicuramente più grave, per un rappresentante della Chiesa cattolica di Roma. Monsignor Scotti, in quel momento, nelle piazze e nei palazzi di Campobasso, non rappresentava certo se stesso, bensì la Curia di Trivento, la Chiesa di Roma, appunto. Un Vescovo è il corrispettivo di
un Prefetto. E’ come se, ad esempio, il Prefetto di Chieti, insieme alle popolazioni dell’Alto Vastese che usufruiscono dei servizi del ’Caracciolo’, avesse preso parte alla manifestazione e i consiglieri
di maggioranza non lo avessero accolto e ricevuto. Un affronto, appunto,
che un’istituzione, la Regione Molise, non può permettersi di fare ad un’altra istituzione, la Prefettura. Qui, invece del Prefetto, l’affronto è stato fatto ad un vescovo di Santa Romana Chiesa, quindi ad un rappresentante di uno Stato estero e di un’istituzione millenaria,
al cospetto della quale la Regione Molise e i suoi politicanti sono una nullità . In altre epoche questo inqualificabile episodio avrebbe scatenato un vero e proprio incidente diplomatico.
Oggi, nel Molise di Iorio, è passato quasi in sordina. Ed è questa la
cosa più scandalosa.