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Emergenza frane, M5S: La carenza di servizi favorisce lo spopolamento delle zone montane

L'incontro degli attivisti del Meet Up a Schiavi di Abruzzo insieme al senatore Castaldi

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SCHIAVI DI ABRUZZO - 

Si è tenuto nei giorni scorsi a Schiavi D’Abruzzo un incontro organizzato da Vittorio Di Carlo del Meet Up Alto Vastese Vivo  del M5S per rendere nota la grave situazione di emergenza frane e i problemi di  dissesto idrogeologico che interessano vaste zone dell’Alto Vastese  e in particolare la ex S.S.86, direttrice che collega Vasto a vari paesi dell’entroterra abruzzese e molisano. L’iniziativa ha trovato la solidarietà e il supporto del Meet Up Histonium 5 Stelle del M5S Vasto,  del M5S di Ortona e del M5S di Lanciano. La mattinata è stata dedicata ai rilievi fotografici effettuati  sulla ex statale 86 e su vasti tratti delle strade di collegamento a Schiavi D’Abruzzo,  in particolare sul tratto che da Schiavi D’Abruzzo porta a Guardiabruna interdetto al traffico da oltre un mese con gravi disagi alle popolazioni locali che sono costrette ad utilizzare strade alternative che allungano ulteriormente i tempi di percorrenza. Nel pomeriggio, presente il Sen. Gianluca Castaldi del M5S, l’assessore Enzo Fangio della Giunta Comunale di Castiglione Messer Marino, il giornalista Francesco Bottone e numerosi  cittadini, la delegazione del M5S si è recata sul tratto di interruzione della strada. Il Senatore ha  dato ascolto alle proteste dei cittadini e si è reso disponibile ad intervenire personalmente, insieme ai sindaci dei comuni interessati,  presso la Provincia di Chieti per un incontro che trovi una soluzione provvisoria per la riapertura al traffico,  almeno a senso unico alternato, in attesa dei necessari lavori di consolidamento. Ha annunciato inoltre un intervento in aula a fine seduta. Terminato il sopralluogo, il gruppo 5 Stelle ha continuato i lavori presso l’Antica Trattoria Vittoria, insieme ai cittadini, per far un punto della situazione emergenza e studiare le iniziative da intraprendere presso la Provincia per risolverla positivamente e al più presto.  Si sono discusse proposte per affrontare l’emergenza  dissesto idrogeologico per evitare che situazioni di pericolo come quella attuale si ripetano in futuro con il rischio di gravi incidenti.

A questo proposito si è stabilito di cercare una collaborazione con le Università per uno studio della morfologia dei suoli e la ricerca delle migliori soluzioni possibili.  La discussione si è poi spostata sulla vita dei cittadini nei paesi dell’entroterra vastese e sulle loro aspettative.

Le parole di Vittorio Di Carlo riassumono bene lo stato d’animo di chi vive in questi  paesi: “Vogliamo un progetto per il futuro, vogliamo uscire da questo stato di emergenza cronica che ci si prospetta se guardiamo il futuro, vogliamo che gli enti preposti, insieme alla partecipazione attiva dei cittadini e delle associazioni ci diano un segno di serenità e di interesse per il nostro territorio. I Comuni, la Provincia, la Regione ma anche la Protezione Civile, devono predisporre un piano di intervento per prevenire il dissesto idrogeologico delle nostre zone montane, recependo e mettendo in atto le azioni che l’Europa raccomanda per queste problematiche. Vogliamo che le zone interne , che diventano di attualità solo nei periodi pre-elettorali, con promesse poi sempre inevase, vengano considerate come opportunità per il resto della Regione perché conservano le radici della nostra tradizione, prodotti enogastronomici di eccellenza, un patrimonio archeologico di notevole interesse, sono serbatoio di biodiversità naturale, terreno per lo sviluppo di nuove forme di impresa e reddito, pensiamo alla silvicoltura e alla pastorizia del terzo millennio, ad una manutenzione attiva del territorio che ridurrebbe i costi di gestione e potrebbe portare a risultati economicamente sostenibili. Come genitori che hanno scelto di restare in questi luoghi vorremmo poter trasmettere ai nostri figli la bellezza e la fierezza dei luoghi dove sono nati”.


Come attivisti del M5Stelle ci sia consentita una riflessione. La Provincia, responsabile di tutta questa situazione, ha dimostrato,  la sua totale inutilità e inerzia non avendo da molti anni provveduto alla manutenzione ordinaria delle strade dell’entroterra vastese e prevenuto con azioni adeguate il dissesto idrogeologico che sta portando ad un lento degrado e al declino dei paesi dell’entroterra costretti dai problemi di viabilità e dalla cronica e progressiva riduzione dei servizi a trasferirsi nelle città sulla costa, con l’inevitabile conseguenza dello spopolamento delle aree montane e invecchiamento della popolazione. I terreni abbandonati, senza il presidio dei contadini, stanno riprendendo il loro ciclo naturale di erosione e deposito. Se non si ritorna a coltivare i terreni e a pulire le strade e le opere di drenaggio a monte, lungo e sotto le strade tutto sarà sepolto dalle frane e finirà a valle.  Ringraziamo i cittadini che hanno partecipato e si sono attivati in prima persona per la soluzione di un problema comune. Noi ribadiamo la nostra disponibilità a farci portavoce di qualsiasi istanza.

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