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Taglio guardie mediche, il pressing di Chiodi

La rimodulazione prevede un medico ogni 3.500 abitanti

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Un rinvio. Forse non sarà il primo nella travagliata vicenda riguardante la chiusura delle guardie mediche, probabilmente non sarà l’ultimo. Stavolta però, c’è qualcosa di diverso. Stavolta, forse, il Governatore Chiodi, commissario  alla Sanità è riuscito a cogliere appieno la necessità di confrontarsi con chi amministra i territori interessati dai provvedimenti  “prima” di tagliare qua o là.

Al momento  non è pervenuto nulla di scritto ai sindaci circa la volontà di congelare il decreto taglia guardie mediche. Di certo c’è che è pervenuta ai Direttori generali delle ASL una circolare firmata dal Governatore Chiodi e dal Sub Commissario dott. Zucatelli, per rimodulare le Guardie mediche nel rispetto del limite massimo di un medico ogni 3.500 abitanti, mentre il criterio adottato in precedenza era stato un medico ogni 3.982 abitanti. Nella circolare si legge che  dal primo marzo sarà attivo il numero unico telefonico 116117 per la Guardia medica e si ricorda che questi adempimenti saranno oggetto di verifica nella valutazione periodica dei Direttori Generali. Tutto ciò,  dopo le roventi polemiche sui tagli di sedi della Continuità assistenziale e, aggiungiamo maliziosamente, a ridosso delle elezioni regionali di maggio. Va ricordato che il governo regionale si è impegnato di fronte al governo Nazionale nell’ambito del percorso finalizzato al rientro del deficit.  Ma da più parti politiche  si contesta decisamente l’efficacia in termini di risparmio economico di un taglio che al contrario avrà effetti pesantissimi sull’efficienza di un servizio importante per i paesini delle aree interne del vastese, lontani diversi Km dalle strutture sanitarie come il  pronto soccorso; ad es. il comune di Celenza,  tra andata e ritorno, dista dal pronto soccorso di Vasto  oltre 80 km.  Ci auguriamo che i Direttori Generali e il Governatore Chiodi tengano in considerazione le gravi condizioni di disagio della viabilità interna dell’alto vastese, basta andare a vedere in quali condizioni versa  la provinciale che va da Torrebruna verso Castiglione Messer Marino, ma tanti altri sono i tratti i  di provinciale dell’alto vastese che versano in cattive condizioni a peggiorare una situazione già di per sé difficile anche a causa  della lontananza dei piccoli comuni dell’alto vastese dal primo punto di soccorso e  per l’assenza di un adeguata rete di trasporti pubblici. E non bisogna dimenticare che alcuni amministratori (vedi l’amministrazione di Celenza sul Trigno) hanno presentato ricorso al TAR contro il taglio delle guardie mediche, per sollecitarne una nuova rimodulazione  che tenga conto di tutte queste  problematiche. Comprendo perfettamente il principio del risparmio, che fa anche parte di una programmazione concordata dal Governatore Chiodi con il governo Nazionale, ma il provvedimento di chiusura delle guardie mediche non può essere frutto di un percorso che esclude il concorso dei sindaci dei piccoli comuni interessati. Nessuno vuole scippare le prerogative di altri soggetti istituzionali, come il comitato ristretto dei sindaci, eccetera,  ma i  sindaci dei piccoli comuni devono essere i veri interlocutori istituzionali, solo cosi possono esporre  i problemi e gli interessi generali della gente che vive nei piccoli comuni dell’alto e medio vastese.
 

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