AGNONE - “Amicone al Bilancio al posto di Mastronardi? Non si tratterebbe di una semplice staffetta ma di un riconoscimento da parte del Sindaco che il problema non sono i soldi ma chi li gestisce. In un solo colpo, infatti, si annullerebbe tutta la gestione politico – economica degli ultimi 6 anni”. Il lapidario commento è di Lorenzo Marcovecchio, capogruppo di “Rinnovare”. L’esponete della minoranza in seguito rinvanga una vecchia vicenda. Quella che vide Amicone componente della squadra di suo padre prima dell’avvento di De Vita, accusato dallo stesso sindaco di aver provocato il buco nelle casse comunali. “Ma come – si domanda Lorenzo Marcovecchio – si tratta dello stesso Amicone che, assessore (assieme a Chiantese) della giunta Marcovecchio, avrebbe contribuito a creare quel famoso deficit che, in termini di aumenti e tasse, ancora pesa sulle spalle degli agnonesi? O si tratta di un’altra persona. Praticamente – prosegue in maniera ironica Marcovecchio - è come se venisse messo dracula responsabile dell’Avis (tanto per restare vicini al Sindaco) o i bassotti a guardia del deposito di zio paperone. Ad ogni modo in consiglio le parti hanno “ritrattato” e spiegato che non vi era deficit ma una diversa lettura del bilancio. Ancora devono spiegarci, però, il perché degli aumenti e che fine hanno fatto i maggiori introiti accumulati”.
Infine Marcovecchio non risparmia critiche all’intera squadra di maggioranza.
“Sembra essere di fronte ad un’amministrazione jukebox: non appena si ferma basta inserire il gettone che riparte. E’ successo così in sede di approvazione del bilancio (con gettoni inesistenti vista le motivazioni che avevano spinto il consigliere Mastronardi Costantino a rimettere le deleghe) e sta succedendo ancora con soldi regionali. A questo proposito bisognerebbe conoscere gli estremi della famosa delibera da 1 milione di euro che ha contribuito a riportare la pace. Ad oggi, nonostante ricerche scrupolose, non risulta nulla se non una delibera di 490.000 euro del 13 settembre per “intervento di messa in sicurezza di strade comunali”. Meno di nulla, invece, per quanto riguarda la promessa di finanziamento per 2,5 milioni di euro per la costruzione di un polo scolastico. Ma questo è intuibile. Basta pensare che si parla di “promessa di finanziamento” e che tra un anno si vota in Regione. Logicamente – conclude l’esponente di Rinnovare - bisogna augurarsi che questi soldi arrivino per tutta una serie di motivi che vanno dai più nobili ( la costruzione di un polo scolastico sicuro) a i più materiali (far girare l’economia di Agnone)”.