I Signori Sindaci dei Comuni di: 1)Carunchio, 2)Castelguidone, 3)Celenza sul Trigno, 4)Dogliola, 5)Mafalda, 6)Montefalcone nel Sannio, 7)Montemitro, 8)Palmoli, 9)Roccavivara, 10)San Felice, 11)San Giovanni Lipioni, 12)Schiavi d’Abruzzo, 13)Torrebruna, 14)Tufillo, delle sponde destra e sinistra del corso del Trigno lungo il tratto di confine delle Regioni Molise ed Abruzzo,
- richiamate le rispettive deliberazioni sull’oggetto: “Riordino dei servizi sanitari per i cittadini della media Valle del Trigno”, adottate negli anni 2012-2013 e puntualmente trasmesse - per l’ulteriore corso - alle Autorità competenti per materia e giurisdizione,
- constatato che - nel dibattito in corso - sono ignorate le esigenze di riordino dei servizi sanitari per le popolazioni vallive del medio corso del Trigno e non si tiene conto preventivamente delle richieste dei Sindaci, né si accoglie la loro richiesta di audizione per la pianificazione sanitaria - socialmente esiziale - per la permanenza delle comunità a presidio del territorio rappresentato,
- confortati dall’art. 32 della Costituzione, che “tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività …” e quindi iscrive tra i doveri delle Autorità quello di tutelare equamente tutti gli amministrati con piani efficienti e rispondenti ai bisogni e alle risorse e quindi alla domanda e all’offerta di servizi essenziali per la vita di tutti i cittadini,
- evidenziate le carenze e i disagi lamentati in molteplici e ricorrenti circostanze da cittadini di età media avanzata i quali, poiché non riescono a fruire nel territorio di servizi sanitari adeguati ai loro bisogni, sono costretti ad abbandonare i nativi paesi montani, alimentando conseguentemente quel processo di desertificazione che condanna - per i continui abbandoni - a morte sicura i comuni delle zone interne,
- vista l’inefficace esito delle sollecitazione fin qui svolte, rispetto al muro dei rinvii, dei differimenti e delle dilazioni veramente insopportabili rispetto all’urgenza dei servizi reclamati,
- necessitati con l’inizio del nuovo anno ad intraprendere una più incisiva azione atta a scongiurare altre vane attese,
- preoccupati per le prevedibili inclemenze climatiche che caratterizzano la stagione invernale nei rispettivi comuni, esposti ad emergenze di particolare gravità,
- lamentano ancora una volta la disattesa richiesta di audizione, per rappresentare le esigenze di un territorio da troppo tempo trascurato come area interna e confine reg.le,
e dichiarano,
in caso di ulteriore ritardo e oltre i ragionevoli termini di tempo utili per le adozioni dei provvedimenti in corso,
di proclamare lo stato di agitazione
per denunziare pubblicamente le attuali insufficienze del servizio sanitario e gli effetti ancor più gravi che si registreranno con gli annunziati provvedimenti, che, non solo non razionalizzano la indifferibile efficienza della spesa, ma ne tradiscono anche la efficacia e la equità, presupposto di ogni riequilibrio territoriale.
I motivi della protesta saranno doverosamente illustrati ai cittadini-utenti al fine di renderli partecipi delle ragioni e della portata delle manifestazioni da indire.