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"PUNTO NASCITA, COSI' COM'E' MEGLIO CHIUDERLO"

Intervista al segretario regionale dell'Anaao, Italo Marinelli che accusa carenze. "In altre parti della regione la situzione è identica"

REDAZIONE
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AGNONE - Conto alla rovescia attivato. Ad Agnone cresce la preoccupazione per l’imminente chiusura del punto nascita dell’ospedale San Francesco Caracciolo. Il primo ottobre, data in cui il primario Luigi Falasca sarà trasferito ad Isernia si avvicina, il pediatra Italo Marinelli ha chiesto il trasferimento in Umbria (già accordato dalla Asrem), l’altro pediatra Domenicangelo Consilvio è in procinto di andare in pensione. Con questa situazione il destino del punto nascita altomolisano sembra essere segnato. Sulla materia e su quanto sta accadendo più in generale in Italia abbiamo ascoltato proprio Italo Marinelli che tra l’altro ricopre il ruolo di segretario regionale dell’Anaao Assomed, il sindacato dei medici. Marinelli, c'è preoccupazione in Alto Molise per la chiusura del punto nascita di Agnone. "E' del tutto legittimo che le donne vogliano partorire vicino casa ma è essenziale che siano garantiti i livelli minimi di sicurezza, in termini organizzativi, di struttura, di dotazione organica. Se tutto ciò non è possibile - oggi lo standard è salito da 500 ad addirittura 1000 nati per punto nascita- è meglio dirlo con chiarezza e non mettere a repentaglio utenti e operatori per motivi di immagine, di campanilismo o di consenso politico." Cose ne pensa l'Anaoo regionale della situazione molisana? "Quelli venuti alla ribalta sono episodi drammatici anche se l'allarme sociale che si è creato attorno al parto è in larga misura effetto di una campagna mediatica che produce effetti scandalistici e promuove una "caccia al medico" ingiustificabile e dannosa. E' giusto che chi sbaglia debba pagare, ma una quota di rischio è incomprimibile e a volte purtroppo le cose possono andare male anche in assenza di colpe. Se invece si vuole fare una riflessione seria va detto che i problemi principali sono di carattere organizzativo." A cosa si riferisce concretamente? "Vediamo cosa sta succedendo Molise. Nonostante una legge istitutiva di diversi anni fa non è mai stato realizzato un sistema di trasporto neonatale dai punti nascita periferici alla Terapia Intensiva Neonatale. Anzi,il piano attuativo prevede l'accorpamento della Pediatria dell'Ospedale di Campobasso alla Terapia Intensiva Neonatale, che forse - l'incertezza è d'obbligo in questa fase- diventerà operativo dal primo ottobre. Sarà come fondere un reparto di medicina con una rianimazione, una autentica assurdità. Ma non basta. Neanche le gravidanze a rischio sono centralizzate, perchè a Campobasso -a causa di tagli e carenze di personale- spesso mancano i posti letto in ostetricia o in terapia intensiva neonatale. Dall'Alto Molise siamo stati costretti a più di un trasferimento fuori regione di donne che rischiavano il parto prematuro con due ambulanze e sei untà di personale ( autista,infermiere, ostetrica, ginecologo, anestesista, pediatra). Con la conseguenza di costi esorbitanti per l'Asrem e rischi aggiuntivi per la donna. Le sembra accettabile e sicuro?"
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