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Sfratto della Pro-loco, la questione finisce al Tar

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CASTELGUIDONE - Sfratto della Pro-loco dai locali comunali, la questione approda al Tar. I giudici amministrativi dovranno decidere sullo scontro in atto a Castelguidone tra amministrazione comunale e l’associazione. Nelle scorse settimane il sindaco Cicchillitti ha ordinato alla presidente della Pro-loco, Gabriella Di Stefano, di sgomberare alcuni locali comunali concessi in comodato. Questa la motivazione della singolare intimazione: l’associazione non si occupa di cultura e turismo, come imporrebbe il suo statuto, bensì di politica. E’ il tormentone utilizzato dal sindaco in ogni occasione e contro tutti: il parroco fa politica, la Pro-loco fa politica. Ammesso che fosse vero Cicchillitti non avrebbe nulla di cui protestare, visto che continua a vincere le elezioni. Allo scadere dell’ultimatum, visto che i soci non hanno provveduto a liberare i locali del Municipio dai vari materiali della Pro-loco, il sindaco ha disposto lo sgombero coatto. La presidente Di Stefano, allibita per il comportamento del primo cittadino, ha deciso di girare la pratica direttamente al Tar. Il primo ottobre prossimo il consiglio comunale si occuperà della questione, visto che tra gli argomenti all’ordine del giorno compare: «Pro-loco Castelguidone - Ricorso al Tar - Indirizzi». La presidente Di Stefano conferma di aver adito le vie legali avverso la decisione del primo cittadino: «Abbiamo presentato ricorso al Tar Abruzzo perché riteniamo illegittimo lo sfratto eseguito ai danni della Pro-loco. L’associazione persegue esclusivamente le finalità che le sono proprie, quelle previste dallo statuto. Le argomentazioni usate dal sindaco sono inconsistenti». Rispedite al mittente, dunque, le accuse di fare politica, anche perché oggettivamente resta difficile capire come si possa perseguire finalità politiche organizzando, ad esempio, la sagra delle pallott cas e ova. A Castelguidone, a quanto pare, anche questo è possibile, almeno secondo il sindaco Cicchillitti.
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