Castel di Sangro – La giunta provinciale di L’Aquila, oggi pomeriggio alle 16, con propria determinazione ha stabilito la revoca del provvedimento preso arbitrariamente dal dirigente del settore ambiente che non aveva rinnovato la concessione delle acque alle riserve di pesca gestite dalle associazioni dilettantistiche abruzzesi.
Dunque, dopo un giorno dall’apertura della pesca alla trota arriva questa deliberazione, senz’altro, causata dal clamore mediatico e soprattutto dal lavoro svolto dall’associazione dei pescatori di Castel di Sangro. Il provvedimento decorre dal 1 gennaio 2014, per il momento, a tempo indeterminato.
La martellante pressione del presidente Antonio Gasbarro sul vice presidente della provincia dell’Aquila, Salvatore Orsini, ha dato gli esiti sperati. Il politico castellano con orgoglio rivendica la paternità della vittoria politica giocando in anticipo sulla convocazione della seduta del prossimo consiglio provinciale fissato al 27 febbraio.
“Nessuno potrà cavalcare questa conquista, neanche dalle poltrone della minoranza, perché la battaglia all’interno della provincia l’ho condotta insieme al presidente Del Corvo” annuncia ad Altomolise.net, Salvatore Orsini che restituisce anche all'associazione pescatori Aufidena il tratto della riserva di pesca.
Totale soddisfazione dell’associazione castellana che in queste ore sta già ripristinando i cartelli nell’asta di fiume dal territorio di Ateleta ai confini con quello di Castel del Giudice. Il tempio delle trote dopo essere stato profanato dal protagonismo di un “cane sciolto” ritorna ad essere sotto la giurisdizione della riserva di pesca, come lo è stato per ben cinque decenni. Il presidente Gasbarro ha già dato disposizione per la semina di due quintali di fario che saranno immesse presto nelle limpide acque del Sangro.