AGNONE - Smantellamento attivato. Se ad Agnone qualcuno credeva di essere più bello o più furbo di altri, adesso dovrà ricredersi. Il tema è sempre lo stesso e riguarda la sanità pubblica, nella fattispecie l’ospedale San Francesco Caracciolo. Dalle promesse ai proclami di far rimanere tutto inalterato, si è passati alle vie fatto che, al contrario, confermano tagli e disservizi.
Non ultima una notizia che fa tremare i polsi. Infatti dal prossimo 6 ottobre – rivelano fonti accreditate in base ad un documento - gli anestesisti in forza all’ospedale San Francesco Caracciolo non sarebbero più disposti a garantire le reperibilità notturne. Tradotto significa che per il futuro l’ospedale funzionerebbe solo h12. Il che inevitabilmente allontanerebbe i pazienti, soprattutto quelli provenienti da fuori regione, dalla struttura di frontiera.
A riguardo giunge una pesante nota da parte del sindacato dei medici l’Anaao Assomed che rincara la dose e parla di mancanza di requisiti minimi di sicurezza.
“In relazione alla cronica carenza di anestesisti nel presidio ospedaliero di Agnone – esordisce l’Anaao - Assomed - ed alla paventata sospensione del servizio di pronta disponibilità anestesiologica rileva come sia assurdo tenere in piedi strutture di tale rilevanza con tre sole unità mediche e che in ogni caso come un semplice servizio di pronta disponibilità non garantisca comunque la sicurezza dell'assistenza in un ospedale che voglia definirsi tale, laddove sarebbe imprescindibile la presenza di una guardia attiva (24 ore su 24)”.
In seguito il sindacato cita l’analoga situazione che vivono nel reparto di Radiologia, dove già da tempo la seconda quindicina del mese non è garantita l’assistenza radiologica durante le ore notturne. Insomma, adesso è l’ora di anestesia.
“Tale carenza si andrà ad aggiungere a quella ormai consolidata di reperibilità radiologica – puntualizza l’Anaao - Assomed, che poi, senza mezzi termini, punta il dito verso la classe dirigente dell’Asrem - Ciò deriva dalla mancata capacità di direzione e programmazione nella gestione del processo di ristrutturazione della rete ospedaliera e provoca situazioni di oggettivo pericolo per i pazienti e di rischio medico legale per gli operatori. E' necessario – conclude il sindacato dei camici bianchi - che la cittadinanza venga debitamente informata di tali situazioni di reale pericolosità mentre viceversa si continua a trasmettere messaggi tranquillizzanti del tutto lontani da una realtà di progressivo degrado”.
Tuttavia nelle prossime ore – rivela un camice bianco - sarebbe atteso il classico colpo di scena. Infatti i tre medici coinvolti nella vicenda, in attesa di conoscere quale futuro attende definitivamente l’ospedale agnonese, potrebbero continuare a garantire il servizio. Ma la sostanza non cambia. Questione di tempo. Dopo radiologia toccherà al servizio di anestesia, dopodiché sarà la volta del punto nascita e così via. Lo smantellamento è stato attivato.